07 Settembre 2016, 13:21
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PALERMO – Il meccanismo delle autocandidature per la corsa al Comune di Palermo sta sconvolgendo gli equilibri dei 5 Stelle del capoluogo siciliano molto più di quanto si potesse immaginare. Troppe le incognite che il gruppo storico di attivisti non si aspettava di dover affrontare. E dopo le indiscrezioni raccontate da Livesicilia su Ugo Forello, fondatore di Addiopizzo, un altro nome scuote dalle fondamenta il sistema pentastellato, costruito in anni di lavoro con l’obiettivo di espugnare Palazzo delle Aquile nel 2017. Si tratta di Igor Gelarda, di mestiere poliziotto e presidente del sindacato di polizia Consap, scrittore e storico della Sicilia per passione.
Il suo nome è riuscito nell’impresa di mettere d’accordo, contro di lui, le due “fazioni” interne del Movimento 5 Stelle. Gelarda incontra perplessità a Palermo e anche a Roma e a Milano, dove sta lavorando il comitato liste civiche composto, tra gli altri da Beppe Grillo in persona, dal figlio di Gianroberto Casaleggio, Davide, e da alcuni membri del direttorio.
Alcuni autocandidati, una quarantina più o meno, sarebbero addirittura pronti a ritirare la propria candidatura nel caso in cui Gelarda dovesse arrivare a diventare l’uomo su cui puntare per la carica di primo cittadino di Palermo. Questa eventualità, il ritiro delle candidature, sarebbe un vero e proprio terremoto, che manderebbe all’aria i piani dei grillini di presentare la propria lista con largo anticipo sui partiti tradizionali e aprire la campagna elettorale per le elezioni comunali durante la manifestazione “Italia 5 Stelle”, che si terrà al Foro italico di Palermo i prossimi 24 e il 25 settembre.
IL TENTATIVO DI ESCLUSIONE Ieri, tutti i “proponenti la candidatura” hanno ricevuto una mail con le indicazioni per la creazione del video di presentazione che servirà per avviare le cosiddette “comunarie”, ovvero la votazione online sulla piattaforma Rousseau. Solo Gelarda ha ricevuto, oltre a questa mail, un’altra comunicazione dallo staff liste civiche. Il contenuto dice, per grandi linee, che “avendo saputo della sua intenzione di ritirarsi”, lo staff ha deciso di escluderlo dalla competizione, lasciandogli però la possibilità di smentire il tutto nel più breve tempo possibile e di confermare la propria intenzione di andare avanti. Cosa che Gelarda ha fatto immediatamente. Un ripensamento c’era stato, qualche settimana fa, è vero, ma era stato soltanto un momento di scoramento, confessato a pochi e subito rientrato, che Igor Gelarda non immaginava sarebbe stato usato contro di lui in un momento così delicato della campagna elettorale.
La reazione del poliziotto è laconica ma precisa. “Sono molto amareggiato”, confessa, sfogandosi, nonostante l’invito dello staff a non rilasciare dichiarazioni pubbliche in questa fase. “Credo che questa email, di cui voi già con mia grande sorpresa conoscete il contenuto – ha detto a Livesicilia – sia stata inviata per un fraintendimento. Credo nel progetto politico del Movimento 5 stelle, così come me lo hanno fatto conoscere, immaginare e sognare Gianroberto Casaleggio e Luigi Di Maio”.
LE ACCUSE Proprio il suo tentativo di accreditarsi come candidato “investito” direttamente dai vertici del Movimento 5 Stelle lo ha reso inviso ai più e, in particolare, al gruppo di attivisti di Palermo che hanno visto in questo atteggiamento di Gelarda una manovra per scavalcarli e interfacciarsi direttamente con i big. Una mossa definita “scorretta” che ha offeso e preoccupato chi aveva paventato un rischio del genere scegliendo di giocare su Palermo con il “modello Roma” piuttosto che con il “modello Torino”. Ma non solo. Altre critiche sono arrivate nelle segnalazioni giunte sul conto di Gelarda allo staff liste civiche del Movimento 5 Stelle, che sono numerose e hanno messo in difficoltà sia gli attivisti di Palermo sia “i cinque”, ovvero i cinque deputati nazionali del capoluogo siciliano (Chiara Di Benedetto, Giulia Di Vita, Loredana Lupo, Claudia Mannino, Riccardo Nuti) che, insieme allo staff di Milano hanno vagliato le proposte di candidatura.
La maggior parte delle segnalazioni, raccolte in una specie di dossier, riguarda le sue posizioni anti-immigrazione e anti-Schengen, sostenute e caldeggiate più volte sul blog di Beppe Grillo e sui suoi profili social. Molti si chiedono, per esempio, come possano stare insieme, nella stessa lista, Igor Gelarda e Daniela Tomasino, attivista Lgbt e operatrice della Croce Rossa e da sempre al fianco dei migranti. C’è anche chi ha portato all’attenzione dello staff il tentativo di Gelarda, su un forum del Meetup, di creare una “cordata” per accaparrarsi voti in vista delle votazioni organizzando una riunione a Ballarò con potenziali votanti delle “comunarie”. Una palese violazione del regolamento.
LA RISPOSTA Ma Gelarda ha già deciso che non si fermerà. Quella mail arrivata soltanto a lui gli ha dimostrato quanto instabile sia la sua posizione ma non gli ha fatto cambiare idea. “Ho già risposto – conferma – che si tratta di un malinteso e che non intendo ritirarmi, perché voglio mettere le mie capacità e la mia professionalità al servizio del Movimento 5 Stelle e della mia città”. Tocca di nuovo allo staff, quindi, decidere ora e se vorrà escludere Gelarda dalle candidature dovrà trovare altre motivazioni, che non siano il suo desiderio di rinunciare. E poi, eventualmente, toccherà alla Rete e ai voti degli utenti di Rousseau. E non è escluso che Igor Gelarda possa diventare davvero il candidato sindaco per Palermo. D’altronde, come precisa Claudia Mannino, parlamentare nazionale pentastellata di Palermo, “se si crede nel Movimento 5 Stelle si crede in questo metodo che coinvolge la rete e i cittadini, che abbiamo sempre utilizzato per la creazione delle nostre liste elettorali”.
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07 Settembre 2016, 13:21