Cronaca

Tre colpi, quello di grazia alla nuca: omicidio di Samir, rischiano l’ergastolo

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10 Maggio 2024, 15:55

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PALERMO – Al via il processo per l’omicidio di Badr “Samir” Boudjemai, il cameriere algerino di 41 anni assassinato con tre colpi di pistola in via Roma la notte del 4 novembre scorso. Sotto processo per omicidio volontario ci sono Kamel El Abed e Alì El Abed Baguera, zio e nipote.

I legali della difesa, gli avvocati Salvino, Mario e Giada Caputo, avevano chiesto il rito abbreviato. Il giudice ha respinto la richiesta alla luce delle aggravanti contestate dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dai sostituti Vincenzo Amico e Ludovica D’Alessio. Il processo, dunque, è iniziato con il rito ordinario davanti alla Corte di assise.

I due imputati rischiano la condanna all’ergastolo. Si sono sempre professati innocenti. Di avviso opposto la Procura, che ha ricostruito il delitto grazie alle immagini delle telecamere di video sorveglianza.

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Alì El Abed Baguera avrebbe esploso i tre colpi di pistola che uccisero la vittima in via Roma. Lo zio lo avrebbe aiutato a pianificare l’omicidio di Samir e poi lo avrebbe protetto. Il movente dell’omicidio, contestato con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, non è stato chiarito, anche se si è sempre parlato di forti contrasti per questioni di lavoro.

I carabinieri del Reparto operativo e della compagnia di Piazza Verdi, hanno ricostruito che Samir lavorava al ristorante “Appetì”, il presunto assassino “Al Magnum”. Si sarebbero contesi i clienti.

Venti minuti dopo la mezzanotte Samir – con questo nome era conosciuta la vittima – è uscito dal locale. L’assassino lo ha seguito e ha sparato tre volte (il colpo di grazia alla nuca) poi è scappato a piedi. Nel suo cellulare trovarono la foto di una pistola. La madre e la vedova del cameriere si sono costituiti parte civile.

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10 Maggio 2024, 15:55

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