23 Dicembre 2024, 18:59
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PALERMO – Il nastro va riavvolto fino al 14 marzo 2019 per cercare di trovare una spiegazione sul tentato omicidio commesso davanti al camposanto dei Rotoli.
Giovanni Colombo e Antonio Fragale erano entrambi presenti sul luogo dell’agguato. Il primo premette il grilletto per assassinare Antonino e Giacomo Lupo, padre e fratello di Francesco, fermato per il tentato omicidio di domenica 22 dicembre.
Il secondo, Fragale, operaio della società comunale Reset, era stato chiamato per una difficile mediazione, spazzata via dal piombo.
Colombo, reo confesso che sta scontando la condanna per il duplice omicidio, e Fragale sono cugini di primo grado. C’era stata una lite tra le famiglie Lupo e Colombo. L’assassino confessò che la lite era scoppiata per una “taliata laria”, uno sguardo brutto che Colombo aveva rivolto alla compagna di Francesco Lupo.
Colombo, che temeva per la propria vita, aveva chiesto aiuto al cugino che presenziò all’incontro chiarificatore. Sapeva dei suoi buoni rapporti con Lupo senior. Gli animi si scaldarono presto. Lo stesso Fragale cercò di convincere i Lupo ad andare via, si frappose fra loro e Colombo ma rimediò un pugno in faccia. Dopo che sull’asfalto restarono i corpi di Antonino e Giacomo Lupo qualcuno giurò che si sarebbe vendicato.
Per giorni la tensione rimase altissima. Dopo il delitto si racconta che le abitazioni delle madri di Colombo e Fragale furono danneggiate. Poi le acque si calmarono, almeno così sembrava. Cinque anni e mezzo dopo c’è un collegamento fra il duplice omicidio e il tentato omicidio di Fragale?
Quest’ultimo ha dei precedenti per droga, Lupo per lesioni e rissa. Circola una voce sui possibili affari andati male, ma è a quel tragico giorno del 2019 che si guarda con maggiore attenzione per trovare la chiave del tentato omicidio.
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23 Dicembre 2024, 18:59