“Palermo ora piange…”

di

01 Marzo 2010, 16:58

2 min di lettura

L'arcivescovo Paolo Romeo

Articoli Correlati

“Dio ben conosce il nostro lutto, il nostro pianto. Il pianto amaro di una Città, la nostra Palermo. Il lutto di una Nazione che si sente offesa nella sua dignità, e nella sua voglia di seguire sentieri di legalità e giustizia. Dio ode questa voce. Non può non ascoltarla, perché si fa grido”. Sono le parole pronunciate dall’arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, durante le esequie dell’avvocato Enzo Fragalà. Era dai tempi di Salvatore Pappalardo e della parabola di Sagunto, forse, che un presule non si esprimeva con tanta chiarezza e con tanto esplicito disagio, a Palermo. La riflessione di Romeo è un monito fermo,  agganciato alla società, alla città. Questo arcivescovo, con la sua pastorale, con i suoi esempi, ha portato il sociale al centro del suo discorso. Ancora un altro pezzo dell’omelia: “Dalla barbara uccisione di un uomo che è stato al servizio di questa nostra società, siamo tutti ancora più spronati a vivere le responsabilità di quanto ci viene ogni giorno consegnato, a livello politico e amministrativo, a livello ecclesiale e di fede, a livello di un più comune impegno per la pacifica e solidale convivenza, che tutti ci interpella. Il nostro convenire qui, stringendoci per l’ultima volta attorno all’amico e al fratello Enzo, può e deve spronare questa Città di Palermo, qui rappresentata dalle componenti di tutti gli organismi della Pubblica Amministrazione, e questo nostro amato Paese, qui rappresentato dalle più alte Istituzioni dello Stato guidate dai Presidenti del Senato e della Camera, a non dimenticare che la giustizia e la legalità come pure la difesa dei valori e della dignità umana vanno perseguite ad ogni costo e pur in mezzo alle minacciose resistenze di quegli operatori di iniquità che non esitano a seminare terrore con la loro azione delittuosa”. Chiarissimo. Evidente. Una omelia da pacifica chiamata alle armi. Un’omelia alla Pappalardo di Sagunto. Palermo piange, dice Romeo in faccia a politici e amministratori. Chi ascolterà il suo grido di dolore, a parte Dio?

Pubblicato il

01 Marzo 2010, 16:58

Condividi sui social