Palermo, parcheggiatore abusivo assolto nonostante il "decreto Salvini"

Palermo, parcheggiatore abusivo assolto malgrado il decreto Salvini

Non c'è prova del passaggio di denaro

PALERMO – “Il fatto non sussiste”: assolto un parcheggiatore abusivo. Non c’è la prova che Emanuele Azzara, 43 anni, chiedesse soldi in piazza Castelnuovo.

I fatti sono del 2019. Azzara viene sorpreso mentre regola il parcheggio dei cittadini che si contendono un posto auto in una delle zone più trafficate della città. Non è la prima volta che lo fermano. Ha anche dei precedenti penali per rapina. La recidiva nel biennio successivo all’ultimo reato commesso fa scattare la contestazione penale.

Lo stabilisce un decreto del 2019 che prende il nome dall’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Il codice della strada prevede una sanzione amministrativa per l’attività del parcheggiatore abusivo.

Si applica invece la pena dell’arresto da sei mesi a un anno e l’ammenda da 2.000 a 7.000 euro, oltre alla confisca delle somme percepite, nel caso in cui nell’attività siano stati impiegati dei minori, ovvero per l’ipotesi del “recidivo”.

L’avvocato Luciano Maria Sarpi

Il legale della difesa, l’avvocato Luciano Maria Sarpi, ha fatto emergere la genericità della contestazione da parte delle forze dell’ordine. Si diceva che Azzara stesse svolgendo l’attività di parcheggiatore abusivo. Nessuna specificazione sul fatto che intascasse o meno denaro. Nessuna testimonianza di cittadini che dichiarassero di avare pagato.

La linea difensiva deve avere fatto breccia nel giudice che lo ha mandato assolto.


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