Cronaca

Padre, madre e figlio “spacciavano crack”. E c’era la fila di clienti

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27 Novembre 2024, 19:57

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PALERMO – Il cliente si fermava davanti al civico 9 di via Antonio Grano. Suonava al citofono, si spostava qualche metro più avanti e attraverso la finestra al pianterreno avveniva la consegna della droga.

Una scena che si ripeteva a Brancaccio, confermata dalle riprese delle telecamere piazzate dai poliziotti del commissariato e dalla testimonianza dei clienti fermati una volta girato l’angolo della strada.

Nella casa abitava Gianpiero Di Mariano, considerato il personaggio chiave del blitz coordinato dalla Procura di Palermo.

È finito in carcere, ma nella stessa indagine sono coinvolti anche la moglie Santina Castiglione e il figlio Pasquale s cui il giudice per le indagini preliminari Ivana Vassallo ha imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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Di Mariano nell’interrogatorio prima dell’emissione della misura cautelare, pur avvalendosi della facoltà di non rispondere, ha fatto delle dichiarazioni spontanee tentando di scagionare moglie e figlio.

Si rinnova l’allarme crack. I clienti identificati giungevano da Palermo, Villabate e Monreale. A Brancaccio un’umanità a perdere si metteva in fila per la droga. C’era lo studente, la mamma che doveva rifornirsi in fretta prima che rientrasse il figlio o il parrucchiere prima di aprire la bottega.

Davanti a loro c’è il tunnel della disperazione dove è già finita la ragazza che per un periodo è stata ospite di una comunità lontano dalla Sicilia. Storie di disperazione, di chi pregava il pusher di consegnargli la dose a domicilio perché non era in grado di spostarsi.

“Ho gli ultimi dieci euro”, diceva. “Ho i soldi, ho i soldi”, urlava un’altra volta. Aveva racimolato il denaro per la dose quotidiana. Una delle tante documentate nell’ultima inchiesta della Procura palermitana.

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27 Novembre 2024, 19:57

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