02 Gennaio 2019, 06:30
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PALERMO – Hanno dai tredici ai diciassette anni, si muovono in gruppo e seminano il panico nel centro storico. Dagli atti di vandalismo alla violenza, per le baby gang il passo sarebbe breve: poche settimane fa, tre giovanissimi sono stati immortalati dalle telecamere che si trovano in via Maqueda mentre danneggiavano le panchine, le fioriere e i cassonetti per i rifiuti e, a distanza di pochi giorni, si sono verificate quattro aggressioni, l’ultima lo scorso fine settimana, con il pestaggio di un diciassettenne in via Candelai. Le indagini per identificare i componenti delle bande formate quasi sempre da minorenni sono in corso, ma in città cresce l’allarme.
A finire nel mirino è stato prima un venditore di rose bengalese che si trovava in corso Vittorio Emanuele. E’ stato inseguito da un gruppo di ragazzini e picchiato in piazza Bologni, dove la vittima aveva cercato rifugio all’interno di un gazebo. A distanza di qualche giorno, ad essere preso di mira è stato un giovane studente libico, preso a calci e a pugni dalle parti di piazza casa Professa, tra via Maqueda e Ballarò: in base a quanto ricostruito dalla polizia sarebbe stato aggredito a scopo di rapina, ma l’amico della vittima, presente al momento del pestaggio, non esclude che si sia trattata di un’aggressione razzista.
L’escalation di violenza è stata raggiunta il 17 dicembre, ancora una volta in pieno centro città. Il clochard Aid Abdellah, che si faceva chiamare “Aldo”, è stato ucciso in piazzale Ungheria con quelli che sarebbero stati dei colpi di spranga. Per l’omicidio, che ha sconvolto tutta la città, è stato fermato un sedicenne romeno che abita all’Albergheria e per il quale è stata disposta la custodia cautelare al Malaspina. Chi abita nella zona l’avrebbe notato più volte insieme ad altri minori: “Infastidivano i senzatetto che dormono qui, tiravano pietre ai venditori ambulanti”, dice chi ancora oggi è sotto choc per ciò che è successo al clochard di origini franco-magrebine.
E in effetti, anche lo stesso Aldo, avrebbe in passato segnalato la presenza di baby gang che lo infastidivano. A far crescere l’allarme, anche il numero di scippi e rapine registrato engli ultimi mesi nel centro storico: risale soltanto a tre giorni fa il colpo in via Roma, nei pressi di via Calderai, ai danni di un turista americano bloccato e minacciato da due giovanissimi malviventi. L’hanno costretto a consegnare soldi e cellulare. Un altro colpo è stato messo a segno in via Divisi, quasi all’incrocio con via Maqueda e, in questo caso, è stata presa di mira una donna, scippata da un ragazzo di circa quindici anni. Più recente, infine, l’aggressione ai danni del gestore di un locale notturno.
E’ stato aggredito in via Bottai, a pochi metri dalla centralissima piazza Marina e nel cuore della movida palermitana: si tratta del titolare del pub Fabbrica 102, picchiato e derubato da un gruppo di ragazzini sotto casa. In tre lo hanno seguito e picchiato per rubare i soldi dell’incasso. “Un clochard è stato ucciso da un adolescente – ha scritto la compagna della vittima su Facebook – Un ragazzo africano è stato pestato pochi giorni fa da un altro gruppo di questi adolescenti. Persino nei piccoli paesi ormai si organizzano per furti, rapine, pestaggi. La generazione con i peggiori genitori della storia”.
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02 Gennaio 2019, 06:30