25 Marzo 2017, 05:24
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PALERMO – Minacciati, insultati, massacrati di botte. Il prezzo di un tamponamento può essere davvero alto per gli automobilisti palermitani. Gli ultimi casi descrivono una violenza “on the road” preoccupante: nel giro di ventiquattro ore due uomini sono stati aggrediti dopo un incidente stradale.
Banali tamponamenti sfociati in calci e pugni, serate terminate al pronto soccorso. Proprio come è successo sabato notte al consigliere della quinta circoscrizione, Giovanni Tarantino e, poche ore dopo, ad un giovane finito nel mirino di picchiatori nella zona di San Lorenzo. Nel primo caso, Tarantino ha raccontato di essere stato picchiato in piazza Nascè, mentre si trovava nel traffico: “Non mi sono nemmeno accorto di aver sfiorato quell’auto, era una Mini Cooper. Eravamo tutti in coda, con le auto in doppia e tripla fila. Sono stato improvvisamente raggiunto da un ragazzo di 25 anni, molto robusto, che mi ha aperto la portiera urlandomi contro. Sosteneva l’avessi tamponato. Non mi ha dato nemmeno il tempo di scendere dalla mia macchina e mi ha colpito con quattro pugni in faccia”.
E adesso è caccia a chi era alla guida di quell’auto. Tarantino ha denunciato tutto alla polizia: “Ho estrema fiducia nel lavoro degli investigatori – dice – e ringrazio tutti coloro che in questi giorni difficili mi sono stati vicino. Domenica mattina ero scoraggiato, deluso. Ho provato per un attimo la voglia di andare via. Dopo poche ore, sommerso dall’affetto e dalla solidarietà di tanta gente, mi sono ricaricato, ho trovato la forza per reagire e sono già tornato al lavoro”.
Un episodio che non avrebbe alcun collegamento con quello che si è verificato in via Villa Giocosa. Qui, dopo un lieve incidente stradale, un giovane è stato picchiato da tre uomini che sono arrivati in soccorso di una donna. I tre hanno bloccato il ragazzo per le braccia, uno di loro ha sferrato calci all’addome. Un vero pestaggio. La banda è stata rintracciata poco dopo dalla polizia.
La paura per le strade, però, resta. I due recentissimi episodi da Far west richiamano alla mente uno dei casi più cruenti avvenuti a Palermo. Risale a dieci anni fa e riguarda una morte inspiegabile. Quella di Simone La Mantia, ucciso dopo un banale incidente stradale in via Maurolico, alle spalle della stazione centrale. Chi lo picchiò lo fece davanti alla moglie e alla figlia di due anni della vittima. Fu arrestato il titolare delle pompe funebri che si trovano nella stessa via.
Più recente, l’aggressione in viale del Fante che ha reso necessario il trasporto in ospedale di un automobilista. E’ stato preso a morsi dall’uomo che si trovava al volante dell’auto coinvolta in un tamponamento: quest’ultimo gli quasi staccato un dito. Ma non finisce qui, perché l’escalation di violenza tra le strade del capoluogo siciliano ha visto sferrare pugni, calci, brandire coltelli e impugnare armi improvvisate. Proprio come è successo l’anno scorso in via Cappuccini, dove due persone sono rimaste ferite. Dopo un incidente è scoppiata la lite: a colpirli con due cacciaviti sono stati un uomo e una donna, scesi dalla macchina con cui erano stati tamponati. Insomma, oltre al danno, la beffa e le ferite. E una notte trascorsa in ospedale.
D’altronde, gli ultimi dati forniti dalla polizia stradale in merito alle aggressioni su strada parlano chiaro: sull’asfalto non si muore o non ci si ferisce soltanto a causa degli incidenti. Basti pensare che, a livello nazionale, nell’ultimo anno le discussioni legate alla viabilità, le liti per un sorpasso pericoloso, una mancata precedenza o un attraversamento pedonale inosservato, hanno provocato 143 aggressioni e mandato in ospedale 205 persone. Più di trenta sono state ricoverate con lesioni gravi, cinque hanno perso la vita.
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25 Marzo 2017, 05:24