25 Gennaio 2022, 18:24
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PALERMO – L’imputato nulla c’entra con la pistola rubata a un poliziotto. Così ha sempre sostenuto la difesa. Il Tribunale gli ha dato ragione e ha assolto Gaetano Cangemi, 32 anni.
Vicenda strana. Nel 2009 un poliziotto del commissariato Porta Nuova denuncia il furto dell’arma, una Beretta, di un caricatore e di una cinquantina di proiettili calibro 9×21.
Undici anni dopo, nel febbraio 2020, la pistola viene ritrovata ad una terza persona, Salvatore Tarantino, che abita in via dell’Olimpo. Quest’ultimo spiega che l’arma gliel’ha data Cangemi. Ha avuto delle accese liti con alcuni vicini per questioni condominiali, temeva che potessero fargli del male e ha deciso di armarsi.
Il suo racconto viene creduto, tanto che Cangemi finisce in carcere per la detenzione illegale della pistola. Nel corso del processo gli avvocati della difesa, Riccardo Bellotta e Gioacchino Arcuri, hanno fatto emergere una serie di contraddizioni. Così come contraddittori sono stati i resoconti di altri testimoni. Da qui l’assoluzione.
Lo scorso febbraio Cangemi, assieme ai fratelli, è finito nei guai per un’altra vicenda. Si sarebbero messi d’accordo con un’agenzia di noleggio auto di lusso, fra cui Ferrari, di cui avrebbero finto il furto. Una volta incassati gli indennizzi dalle compagnie di assicurazione avrebbero rivenduto le macchine dopo averle immatricolate di nuovo.
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25 Gennaio 2022, 18:24