Così la mafia cerca di mettere le mani sugli incentivi statali - Live Sicilia

Palermo, l’uomo del pizzo nel cantiere del Superbonus

Avvicinato un imprenditore. Il rischio infiltrazioni è alto

PALERMO – Le impalcature sono montate da giorni. Un uomo si avvicina al cantiere. Chiede di parlare con il responsabile. Senza troppi giri di parole va al sodo. Per stare tranquilli è meglio che il titolare dell’impresa edile gli affidi dei lavori. I suo toni sono minacciosi, ma non è la solita richiesta di pizzo.

Il Superbonus fa gola

Alcuni mafiosi si sono adeguati ai tempi. Evitano di sovraesporsi con le estorsioni – che comunque ci sono – , meglio partecipare alla torta del Superbonus edilizio. La scena è realmente accaduta pochi giorni fa in un quartiere di Palermo. C’è il forte sospetto che sia stata replicata altrove.

La misura del governo nazionale sta spingendo l’edilizia. In Sicilia l’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha certificato 7.214 cantieri che stanno sfruttando gli incentivi statali.

Oltre un miliardo di cantieri: boom di imprese

Gli investimenti ammessi a detrazione in Sicilia ammontano a 1.212 miliardi di euro, di cui 835 milioni già conclusi. La fetta più grossa riguarda i condomini: 536 milioni di euro.

Nel 2021 c’è stato un boom di nuove imprese edili. In Sicilia ne sono state avviate 1.800. Ed ecco il cuore della questione: tra i nuovi imprenditori si sono fatti largo personaggi legati a Cosa Nostra. Aprono aziende con il solo obiettivo di accaparrarsi i lavori.

Il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nell’edilizia si registra a macchia di leopardo, ma ci sono due mandamenti su cui si concentrano le attenzioni. Uditore e San Lorenzo sono quelli in cui l’allarme è più alto. Il primo perché è da sempre caratterizzato dagli interessi del clan mafiosi nel settore edilizio. Il secondo, San Lorenzo, perché le recenti inchieste hanno confermato che i boss si davano un gran da fare già prima che arrivassero gli incentivi e non c’è alcun motivo per credere che proprio adesso abbiano deciso di smettere.

Rischio alto a San Lorenzo

Al blitz Teneo del giugno 2020 hanno contribuito anche due imprenditori denunciando spontaneamente le estorsioni. Hanno raccontano le pressioni subite per rifornirsi di sabbia e cemento o per affidare i lavori di condizionamento a imprenditori amici dei mafiosi. In altri cinque casi ad analoghe pressioni non è seguita la denuncia.

l rischi di infiltrazioni mafiose sono concreti, tanto che il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, ha istituito una cabina di regia per la legalità e la sicurezza sul lavoro, integrata dai rappresentati degli ordini professionali, delle associazioni degli amministratori di condominio e di quelle dei proprietari immobiliari.

L’allarme è alto. E siamo al punto di partenza, all’uomo che si avvicina al responsabile del cantiere per spiegargli che certe regole esistono e vanno rispettate. Con una differenza rispetto al passato. Si può risolvere la questione pizzo sub appaltando dei lavori ad imprese nate dal nulla, in fretta, per non farsi scappare l’occasione del Superbonus 110. Si tratta di una forma, all’apparenza meno invasiva che alcuni imprenditori finiscono per accettare.


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