06 Ottobre 2023, 06:48
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PALERMO – Ci sono altri uomini infedeli in divisa. Poliziotti, e non solo, che hanno spifferato notizie riservate agli spacciatori di droga. Talpe, ma anche soci in affari sporchi. Il pusher Ignazio Carollo ieri ha confessato i suoi rapporti con il vice sovrintendente Fabrizio Spedale, ma ci sono almeno altri tre nomi in ballo. Gente che avrebbe passato notizie riservate su inchieste, sequestri e arresti in vista.
“Ha fatto un nome che a me m’arrizzano i carni e agghiorna e scura tu sentirai che si portano a tutti“, diceva Carollo. Il poliziotto lo aveva avvertito su chi, nel giro della droga, fosse in lista di attesa per il carcere. Il pusher sapeva i cognomi e i soprannomi di tante persone. “Mi ha fatto sentire conversazioni”, aggiungeva. Spedale dalla strada era passato “ai telefoni” e cioè alle intercettazioni. Sarebbe stato agganciato per sapere “se abbiamo i telefoni sotto controllo, se ci hanno messo qualche cosa”.
Carollo usava un sistema per proteggere le sue conversazioni con il poliziotto: “… ho messo il timer ogni cosa si cancella, quando lo chiamavo io a lui diceva ci vediamo solo e basta”. C’è poi il capitolo della droga sequestrata, fatta sparire dal magazzino della polizia e riconsegnata agli spacciatori. Si tratta di tre carichi, la cui rivendita avrebbe fruttato poco meno di trenta mila euro. Meno di un terzo della somma – ottomila euro – sarebbe andata a Carollo. Il resto al poliziotto Spedale che, lo ha sottolineato il giudice nell’ordinanza di custodia cautelare, “nel giro dell’ultimo anno ha acquistato cinque veicoli (auto e moto) che risultano a lui intestati per un valore di 67.300 euro”. Una spesa che sarebbe incompatibile con il suo reddito.
Probabilmente qualcun altro ha beneficiato degli affari sporchi. In carcere è finito Salvatore Graziano, anch’egli vice sovrintendente e vice responsabile del magazzino dove vengono conservati gli stupefacenti sequestrati. Di lui Carollo sa poco. Ha detto solo che lo conosce.
Gli investigatori però si concentrano anche su un altro agente che avrebbe presenziato alla consegna del denaro da parte del pusher. Si è girato dall’altra parte o è complice? Spedale intercettato diceva alla madre, riferendosi a Spedale: “Io lo consumerei completamente se voglio! A lui? Solo a lui? Se parlassi io mezza squadra sua si porterebbero a tutti. Cosa di dirgli quando mi arrestano, se mi dovessero venire a prendere loro e sono assieme ‘perché non vi cercate le tasche invece di venire a prendere a me?“. Nel corso dell’interrogatorio sembrerebbe avere smorzato la portata delle sue parole. Nelle “tasche” però continuano a cercare i poliziotti che hanno arrestato i colleghi e la Procura di Palermo che si è imbattuta nella vicenda ascoltando le intercettazioni nel contesto di un’altra inchiesta. Anche questo è un segnale chiaro che il lavoro non è finito.
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06 Ottobre 2023, 06:48