04 Novembre 2010, 12:05
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Mentre campeggia il dibattito sul puttanesimo di Villa Certosa, sulle dimissioni fantasmagoriche di Cammarata, sulle dimissioni reali di Sabatini… Mentre i cittadini volgono la testa dall’altra parte, Palermo affonda nel suo guano. Ed è una sorpresa agra. Pensiamo che più in basso di così non si possa scendere, nemmeno scavando nella sabbia. Ma il livello di degradazione rinnova lo stupore. Talmente cocente è la sensazione di svilimento che il gelo dell’indifferenza è l’unico antidoto efficace per non morire.
L’eutanasia di Palermo si consuma sedata da massicce dosi di anestetico. Per questo ci illudiamo che non faccia male, che i morsi del cuore siano sopportabili. Alziamo la soglia. Rendiamo più spessa la pelle, che è già edipermide di rinoceronte. Guardiamo le stelle. Consultiamo l’oroscopo elettorale. Ci prepariamo, sereni, al disastro. Non c’è coscienza critica nei nostri occhi al cielo. Non c’è nulla che ritorni alla terra in forma di benedizione o svolta.
I disabili psichici in piazza per mancanza di soldi. La patologia dello spirito è una condizione di solitudine permanente. E’ la separazione affettiva perpetua. E’ la buccia che cade dalla mela e si perde nella polvere delle strade. Se, a fronte, dell’emarginazione spirituale, non si riesce nemmeno a provvedere a un minimo di conforto, la lezione è tremenda. Solidarietà è un sacco vuoto. Non un orizzonte. Nemmeno un programma.
Ci informa l’Ansa: “Ci sono 1200 poveri che ogni giorno a Palermo siedono ai tavoli di una delle quattro mense cittadine. Un esercito di invisibili, di cui non c’é traccia nelle statistiche ufficiali. ‘Manca una stima precisa del fenomeno, che è aumentato negli ultimi anni, ma dati ufficiali non sono disponibili’ spiegano dalla Caritas. Le mense a Palermo sono quattro. C’é la ‘Missione Speranza e Carità’ di Biagio Conte, la ‘Mensa Diocesana’, gestita dalla cooperativa ‘La Panormitana’, la mensa del ‘Boccone del povero’ della congregazione servi dei poveri, e poi quella della Missione San Francesco dei Frati Cappuccini. Nelle tre strutture della Missione Speranza e Carità ogni giorno vengono distribuiti 850 pasti. Circa 74 sono quelli offerti, invece, dalla mensa Diocesana; tra i 65 e 70 al Boccone del povero, mentre la media di quelli offerti dai Frati Cappuccini si aggira tra i 100 e 130 al giorno”.
Povertà e pazzia, nel cuore di Palermo. Strade attraversate dal dolore e dalla rovina. E noi che balliamo un valzer sofferente sul nostro Titanic pubblico e privato, senza cambiare mai. E noi che aspettiamo un nuovo sindaco come un arcangelo disceso dal cielo.
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04 Novembre 2010, 12:05