25 Settembre 2016, 08:30
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PALERMO – Palermo sconfitto ma promosso. I rosanero vengono piegati solamente da un’autorete di Goldaniga, al termine di una gara ben giocata contro la super corazzata Juventus. Considerato l’andamento dei confronti più recenti con i campioni d’Italia in carica, il bilancio è comunque positivo. Abile De Zerbi nel costruire una vera e propria ragnatela, fatta di passaggi, raddoppi e sovrapposizioni, capace di mandare in tilt il piano di vittoria col pilota automatico predisposto da Allegri alla vigilia. I rosa non si sono fatti intimorire da Buffon e compagni, nonostante la differenza di valori tecnici apparsa evidente sin dalle prime battute. Per i bianconeri un’affermazione con qualche difficoltà di troppo: non è il caso di cercare i demeriti all’interno del clan juventino, semmai vanno evidenziate le capacità di un Palermo in palla.
La controprova è rappresentata dal nervosismo palesato dalla Vecchia Signora nelle prime battute dell’incontro: il coraggio di De Zerbi stava per essere premiato ancora una volta contro un avversario irretito, incapace di esprimere il proprio potenziale di classe, milioni e qualità sopraffine figlio di un mercato sontuoso. Il rammarico in casa rosanero può e deve essere tramutato in una spinta a fare ancora meglio e non è neppure il caso di gettare la croce addosso a Goldaniga per un tocco tanto fortuito quanto beffardamente preciso, su cui nulla ha potuto un Posavec nuovamente presente nella lista dei migliori in campo. Una scommessa vinta da Zamparini e Faggiano, con il silenzioso ma fondamentale contributo garantito dalle lezioni quotidiane di Vincenzo Sicignano.
Incoraggiante, nel complesso, è stata la prova dell’intero pacchetto difensivo, con un Gonzalez ritrovato a guidare i compagni di reparto. In mezzo al campo Gazzi e Jajalo non hanno sfigurato nonostante l’iniziale esclusione di Bruno Henrique, tenuto a riposo dopo la doppia trasferta contro Crotone e Atalanta. Unica nota stonata la prestazione a corrente alternata di Balogh: se l’attitudine al sacrificio è fuori discussione, sulla capacità di rendersi pericoloso in area avversaria rimangono alcune perplessità. Qualcosa in più ha fatto vedere Nestorovski, tuttavia contro i totem della retroguardia juventina sarebbe stato complicato per chiunque. Una sconfitta, dunque, che non sposta nulla: bisogna riparte da quel che si è visto, la Sampdoria tra una settimana può essere già considerata un’avversaria alla portata di un Palermo vivo.
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25 Settembre 2016, 08:30