19 Settembre 2022, 11:51
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PALERMO – Erano i clienti a chiedere un servizio extra. E così lo squallore ha coinvolto una ragazzina che non ha compiuto 16 anni. Venduta, secondo l’accusa, dalla madre e dalla sorella. Costretta a prostituirsi per 20, 40 o 50 euro. Madre e sorella sono finite in carcere. Anche loro erano dedite alla prostituzione e hanno coinvolto la minorenne.
I carabinieri di Partinico indagavano su altri reati. Alcune persone erano sotto intercettazione ed è emerso il giro di prostituzione in un contesto di forte degrado sociale ed economico.
Il contenuto delle frasi era tragicamente esplicito. I protagonisti dell’inchiesta andavano al sodo senza troppi giri di parole. La ragazzina era una merce preziosa per uomini senza alcuno scrupolo di coscienza.
Madre e sorella della vittima organizzavano gli incontri in macchina oppure nella loro abitazione.
A volte la prestazione sessuale veniva pagata con l’estinzione di piccoli debiti contratti dalle due donne, aiutate da un un parente. Non è il padre della ragazzina, ignaro di tutto ciò che sarebbe accaduto.
I clienti parlavano con gli amici che a loro volta divenivano clienti. Un passaparola malsano che dalla provincia di Palermo era giunto a quella agrigentina, dove vivono alcuni degli indagati.
I reati contestati sono sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e atti sessuali con minore.
Il periodo fotografato dalla Procura va da agosto 2021 a febbraio 2022. Le indagini non si fermano. Nessuno può escludere che è il giro di prostituzione sia iniziato prima che i carabinieri accendessero le microspie.
Altri uomini sono andati alla ricerca di piaceri forti coinvolgendo una vittima innocente. Una ragazzina, venduta dalla madre e dalla sorella per una manciata di euro.
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19 Settembre 2022, 11:51