28 Febbraio 2022, 16:54
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PALERMO – I lavoratori di 28 strutture di accoglienza, cooperative e altri enti del Terzo settore affidatari da parte del Comune di Palermo di servizi di assistenza per varie categorie di soggetti fragili – oltre 650 tra disabili, donne vittime di violenza, gestanti e madri con figli, minori – hanno manifestato in mattinata, davanti a Palazzo delle Aquile.
Al centro della protesta i ritardi ingiustificati del settore Cittadinanza solidale del comune di Palermo, che ha accumulato un arretrato di 8 mesi nel pagamento delle rette.
“La nostra giusta protesta conta già tre battaglie vinte – dice Francesco Sprio presidente Agci Palermo -. L’emendamento da noi ottenuto nel decreto Milleproroghe salva i crediti 2021 dai tagli del Piano di riequilibrio delle casse comunali, l’aumento delle rette di assistenza, concesso dall’assessore regionale alle politiche sociali Antonio Scavone e le ispezioni disposte dall’assessore regionale alla Funzione pubblica Marco Zambuto”.
“Respingiamo come illegittimi i contratti di affidamento unilaterali imposti dai dirigenti comunali, che non assicurano il pagamento a 30 giorni delle rette e provocano, senza alcuna penale per il Comune, ritardi cronici intollerabili come quelli finora subiti”, dice Mirco Oliveri, rappresentante delle cooperative del settore Comunità minori e donne a rischio.
L’assessore comunale Cinzia Mantegna ha ricevuto i rappresentanti di Agci e del Comitato Terzo settore assicurando, si legge in un anota di Agci, che “i fondi per i pagamenti sono disponibili, la Ragioneria comunale ha dato disposizione agli uffici di predisporre gli atti per procedere ai pagamenti relativi agli arretrati 2021”.
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28 Febbraio 2022, 16:54