22 Luglio 2024, 17:50
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PALERMO – Si allontanò da casa mentre era positivo al Covid, ma è stato assolto perché mancava un provvedimento personale di sottoposizione alla quarantena obbligatoria.
La sentenza è del giudice Livio Fiorani del Tribunale di Palermo e certifica la confusione, anche dal punto di visto del diritto, vissuta durante la stagione della pandemia.
Il fatto che il medico curante avesse trasmesso il nominativo all’Asp nella giurisprudenza che si è consolidata non è stato ritenuto sufficiente per arrivare ad una sentenza di colpevolezza. Ci voleva un atto del prefetto o di un’altra autorità.
Nel novembre 2020 l’imputato fu sorpreso dai carabinieri in via Monte San Calogero nella zona di viale Strasburgo. Aveva commissionato dei lavori nel garage condominiale ed era uscito dal suo appartamento per dare le indicazioni a due operai. I militari fecero un controllo e scoprirono che era in quarantena.
Il legale della difesa, l’avvocato Manfredi Novara, ha sottolineato la “sostanziale ineffettività del precetto penale: a fronte di un numero assai elevato di denunce (solo 4000 nel primo anno di vigenza della contravvenzione) i procedimenti penali di cui sui ha notizia si contano sulle dita di una mano e si tratta di procedimenti sfociati sempre in archiviazioni o in sentenze di assoluzione, in ragione dell’insussistenza o della mancata notifica dei provvedimenti individuali di quarantena”.
Ciò è dovuto al fatto che “il governo non si è preoccupato di dettare una regolamentazione dei profili attuativi del provvedimento di isolamento domiciliare: per lungo tempo prima che le autorità sanitarie si dotassero di una propria regolamentazione, ha regnato la più totale incertezza sui soggetti competenti ad emanare il provvedimento, sulle procedure applicative o sulle modalità di notifica”.
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22 Luglio 2024, 17:50