I duecento “soldati” per il decoro | Come nasce l’esercito del pulito

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18 Maggio 2019, 05:52

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PALERMO – Spazzamento manuale e meccanizzato, diserbo, eliminazione delle discariche abusive, rimozione degli ingombranti abbandonati e controlli a tappeto sullo smaltimento dei rifiuti. E’ partita la grande operazione di pulizia dei quartieri di Palermo voluta dal sindaco Leoluca Orlando e che per due mesi vedrà circa 200 operai di Rap e Reset in azione.

Una campagna iniziata il 6 maggio e che si concluderà a metà luglio, per un totale di 62 giornate lavorative, e che dopo il Festino inizierà da capo toccando tutte le circoscrizioni del capoluogo. Le maestranze del Comune sono già entrate in azione, così come la campagna social di Palazzo delle Aquile che punta su due hashtag in particolare: #teniamopulito e #facciamounpatto. Un messaggio tanto semplice, quanto chiaro: l’amministrazione è pronta a uno sforzo straordinario per ripulire Palermo, ma serve la collaborazione dei cittadini per non sporcare nuovamente strade e marciapiedi.

L’operazione è partita dalla Quarta circoscrizione dove sono spuntati un info-point della Rap, vigili in divisa e col taccuino delle multe in mano, spazzini e pale meccaniche: una novità ben accolta dai residenti, chiamati anche a non parcheggiare le automobili in alcuni punti per consentire di tagliare il verde anomalo e pulire a fondo il quartiere.

Sono due le società coinvolte: la Rap, che oltre ai suoi normali addetti ha schierato altre 20 unità, e la Reset che ha messo in campo il 30% della propria forza lavoro, per un totale di circa 200 operai. Il tutto sotto la direzione politica dell’assessore all’Ambiente Giusto Catania e del vicesindaco Fabio Giambrone, che ha anche la delega al Decoro. “Questa operazione la facciamo insieme ai lavoratori e alla città – dice Catania – Uno sforzo straordinario e visibile, a cui chiediamo corrisponda l’impegno straordinario e visibile dei cittadini”. “Rap e Reset lavorano insieme – spiega Giambrone – così da rafforzare gli interventi e consentire di far tornare pulita la città”.

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Ma in tanti si sono anche posti una domanda: solitamente come erano impiegati i 200 addetti che in questi mesi vedremo all’opera nei vari quartieri? “Sono tutti impegnati in altri progetti”, assicura il numero uno della Reset Antonio Perniciaro. “Con questa operazione – spiega l’amministratore unico – abbiamo concentrato i dipendenti che solitamente sono sparsi nelle varie circoscrizioni, a cui abbiamo sommato altre unità coinvolte in alcuni progetti finanziati dal Patto per il Sud”. Alla Favorita, per esempio, la Reset si sta occupando di bonificare oltre 21 mila mandarini, cosa che assorbe circa 60 operai; nelle borgate marinare l’azienda si occupa di potature e piantumazioni, come a Mondello, Sferracavallo o in costa sud; un’altra decina cura il verde delle sedi provinciali ex Aps, oggi Amap; una cinquantina si occupa invece del verde e della sistemazione dei giardini delle scuole, grazie ai fondi del Patto per la Sicilia. “Il piano messo a punto con la Rap ci ha spinto a concentrare le forze su alcuni siti specifici – continua Perniciaro – Gli altri progetti vanno ovviamente avanti, ma con meno personale del solito”.

Completano il quadro i vigili urbani, che in questi primi giorni non hanno mancato di sanzionare chi getta i rifiuti fuori orario, infrange le regole o abbandona i rifiuti. “Abbiamo proposto ai cittadini un patto – conclude Giambrone – e intendiamo onorare l’impegno preso. A coloro che il patto non rispetteranno e che pensano di poter continuare a sporcare la città, riserveremo la classica ‘tolleranza zero’, applicando ogni volta il massimo delle sanzioni possibile”.

 

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18 Maggio 2019, 05:52

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