PALERMO – Stessa imputata, due perizie dalle conclusioni opposte. A Caltanissetta è stata ritenuta capace di intendere e volere. A Palermo, incapace tanto che è stata assolta.
La donna di 32 anni fu arrestata ad ottobre dell’anno scorso. Le telecamere hanno filmato il momento in cui tentava di scippare un borsa. La vittima, che riuscì a resistere, è un magistrato in servizio a Palermo. La competenza, dunque, è passata a Caltanissetta. L’imputata è stata rinviata a giudizio. Un perito ha stabilito che è nel pieno delle sue facoltà mentali.
Contemporaneamente le sono piovute addosso altre accuse. Avrebbe strattonato una donna mentre era in bici per strapparle la borsa riposta nel cestino, rubato il portafogli alla cliente di un ristorante, minacciato e offeso i titolari di un pub del centro storico.
Il suo legale, l’avvocato Alessandro Musso, ha chiesto una nuova perizia ai giudici di Palermo dove è finita di nuovo sotto processo. L’imputata ha fatto abuso di farmaci ed è stata persino sottoposta ad un trattamento sanitario obbligato.
I perito sono stati trancianti: “Disturbo schizoaffettivo. Disturbo da uso di sostanze. Al momento della commissione dei fatti per cui si procede aveva del tutto escluse, per infermità mentale, la capacità di intendere e la capacità di volere”.