29 Gennaio 2022, 10:51
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PALERMO – L’ufficio misure di prevenzione patrimoniali della divisione anticrimine della questura di Palermo ha dato esecuzione al provvedimento del Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione – con il quale, su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica di Palermo e del questore di Palermo, nei confronti di Di Maggio Paolo (cl. ’84), Dragotto Paolo (cl. ’60), e Spartico Michele (cl. ‘92), è stato disposto il sequestro di una società, sita in Palermo in via Brunelleschi, attiva nel settore della panificazione, due beni immobili, tre motocicli, due autovetture, otto conti correnti bancari e un libretto di risparmio, per un valore complessivo stimato di circa 1.000.000 di euro.
La pericolosità sociale dei soggetti è stata delineata dalle attività di indagine svolte dalla squadra mobile di Palermo, coordinata dalla locale procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Black Smith”, confluita nell’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Palermo in data 21.05.2019, che ha disarticolato un’organizzazione criminale, attiva tra il 2016 e il 2019, finalizzata al traffico di rilevanti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina, importati dalla Campania e alla successiva distribuzione lungo l’asse Palermo – Trapani.
In particolare, nell’ordinanza sono state delineate le posizioni apicali rivestite di Di Maggio e Dragotto nell’ambito dell’associazione criminale dagli stessi diretta e coordinata; inoltre, è stato possibile delineare la figura di Spartico, quale soggetto pienamente coinvolto nelle attività illecite dell’organizzazione, nonché di una persona fidata e incensurata a cui intestare attività commerciali frutto del reinvestimento dei capitali provento dell’attività illecita.
Spartico si è distinto, infatti, sia per aver curato l’organizzazione di alcuni importanti incontri finalizzati all’acquisto delle sostanze stupefacenti con gli emissari campani, sia per essersi intestato formalmente la proprietà della suddetta ditta individuale oggetto di sequestro, di fatto gestita da Dragotto e Di Maggio. Per tali fatti è stata emessa nei loro confronti la sentenza di condanna del G.U.P. del Tribunale di Palermo del 08.03.2021; in particolare, alla pena di 20 anni di reclusione per Dragotto; alla pena di 18 anni di reclusione per Di Maggio e alla pena di 7 anni di reclusione per Spartico.
Traendo spunto da tali emergenze investigative, l’ufficio misure di prevenzione patrimoniali della locale divisione anticrimine ha condotto indagini patrimoniali nei confronti dei predetti e dei relativi nuclei familiari, accertando una sproporzione tra gli acquisti effettuati ed i redditi percepiti, a conferma dell’utilizzo di risorse finanziarie di natura illecita in attività formalmente lecite.
L’odierno provvedimento conferma il valore della sinergica attività, condotta congiuntamente dal Procuratore della Repubblica di Palermo e dal Questore di Palermo, entrambi titolari del potere di proposta dell’applicazione di misure di prevenzione, volta a restituire alla comunità i beni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali che operano nel territorio.
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29 Gennaio 2022, 10:51