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Palermo: sfida Lagalla-Cascio, con l’incognita Scoma

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06 Aprile 2022, 13:18

3 min di lettura

La sfida dovrebbe essere questa: Lagalla-Cascio, con l’incognita Scoma. Oggi il centrodestra si riunisce con Matteo Salvini a Roma per chiudere la complicata partita del sindaco di Palermo. La situazione è fluida. Gli scommettitori politici tracciano un quadro generale con le possibili incognite. Chi sarà il candidato?

Lagalla e Cascio

Roberto Lagalla e Francesco Cascio sono dati come i concorrenti più vicini all’investitura. L’ex rettore è il vessillo dei centristi, ma ci sarebbe anche una quota non piccola della Lega pronta a sostenerlo. Tuttavia, qui entra in gioco l’altra partita, per Palazzo d’Orleans. Siccome i salviniani punterebbero soprattutto a quella poltrona, ecco che la ‘ragion di stato’ e dei patti consiglierebbe la sponsorizzazione del forzista, il medico, con un importantissimo curriculum politico, Francesco Cascio che, al momento, appare leggermente favorito. In un secondo momento – si ragiona – si tenterebbe di recuperare il renziano Davide Faraone per aggregarlo a un carro che potrebbe, comunque, definirsi moderato.

Ma c’è la carta Scoma

Francesco Scoma, candidato sindaco leghista di ‘Prima l’Italia’ ha comunque le sue carte da giocare, perché rappresenta il tassello a incastro perfetto che permetterebbe il coinvolgimento di ‘Fratelli d’Italia’, che non partecipa all’incontro di oggi. Non ci saranno nemmeno i cuffariani che sarebbero stati invitati. Lo schema sarebbe il seguente: la Lega in lizza per Palazzo delle Aquile potrebbe aprire le porte alla riconferma di Nello Musumeci a Palazzo d’Orleans e di Gianfranco Miccichè alla Presidenza dell’Ars. Questo comporterebbe il sacrificio, su Palermo di Carolina Varchi, una rinuncia non a cuor leggero, ma che, a quel punto, si imporrebbe.

Che farebbe Lagalla?

Ma, ipotesi tutt’altro che peregrina, se Roberto Lagalla non venisse candidato dal centrodestra, che farebbe? C’è chi immagina che potrebbe trovare lui un accordo con Fratelli d’Italia e Musumeci per candidarsi lo stesso. D’altra parte, lo stesso presidente della Regione ha avuto parole di elogio per il suo ex assessore al momento delle dimissioni causa, campagna elettorale. Così, lo stesso governatore si sarebbe garantito un alleato per le regionali.

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Il ‘problema Lentini’

C’è, infine, Totò Lentini, un ‘problema’ in più per la coalizione. Il candidato autonomista ci crede e si è sentito snobbato dal centrodestra. Ha fatto sapere che non farà passi indietro, come anticipato a LiveSicilia.it: “Sono una persona di parola e devo rispettare quello che prometto, soprattutto con le persone che mi vogliono bene, che credono in me”.

AGGIORNAMENTO ORE 17.30: Negli uffici della Lega in Senato sono in corso i colloqui di Matteo Salvini con gli alleati per tentare di trovare un accordo sulle candidature a sindaco di Palermo e Messina. A Palazzo Madama ci sono Saverio Romano di Noi con l’Italia e Nino Minardo, segretario della Lega in Sicilia; in agenda anche Gianfranco Miccichè, commissario di Fi nell’Isola e il leader degli autonomisti Raffaele Lombardo. Prevista anche la senatrice azzurra Licia Ronzulli.

AGGIORNAMENTO ORE 18.38: “In Sicilia decideranno i siciliani: siamo impegnati per costruire una coalizione la più ampia possibile e confermare un centrodestra unito e vincente. Speriamo che nessuno si chiami fuori”. Lo dice il coordinatore siciliano della Lega-Prima l’Italia, Nino Minardo che oggi ha avuto confronti con i dirigenti siciliani di altri partiti di centrodestra.

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06 Aprile 2022, 13:18

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