Sgombero e rabbia in via Savagnone | “Ti danno la casa solo se sei ‘turco’”

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17 Ottobre 2018, 09:33

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PALERMO – Il lavoro conclusivo spetta agli operai del Comune. Murano con dei mattoni di tufo l’ingresso della struttura di via Giuseppe Savagnone. L’operazione di sgombero è ultimata.

Era iniziata nelle prime ore della mattinata nella strada del rione Noce.  È qui che nei giorni scorsi in corso si è verificata l’aggressione a Stefania Petyx, inviata di “Striscia la notizia”. Un massiccio spiegamento di forze. C’erano tutti: poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili del fuoco e vigili urbani. C’erano pure gli psicologi dell’Asp, pronti ad assistere le famiglie che avevano occupato la struttura di proprietà di un privato e che per un periodo ha ospitato una delegazione comunale.

Nessuna reazione scomposta, le famiglie hanno caricato gli effetti personali in macchina e sono andati via. Agli operai della Rap il compito di ripulire le stanze dai mobili di fortuna. Diverso era stato il clima quando Petyx fu spintonata e fatta cadere dalle scale.

“Come promesso giustizia è stata fatta. Grazie a tutti, a partire dalle forze dell’ordine”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini commenta lo sgombero degli abitanti abusivi.

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Per un problema risolto, ne resta in piedi un altro. Di fronte all’edificio sgomberato, infatti, ce n’è un altro anch’esso occupato abusivamente. Ventitré famiglie, una cinquantina di persone tra cui tanti bambini e tre donne incinte vi abitano da alcuni mesi. Hanno fatto pure dei lavori per renderli abitabili. “Noi non siamo come loro”, ripete Maurizio Puleo, uno degli abusivi che ci tiene a distinguere il suo comportamento da quello di chi nei giorni scorsi ha aggredito Petyx.

 “Chiediamo aiuto, il sindaco ci aiuti, abbiamo 23 bambini e se perdiamo questa casa non sappiamo dove andare”, dice Puleo che spiega di essersi iscritto nelle liste comunali per ottenere un alloggio popolare: “Non abbiamo lavoro. Sappiamo che siamo abusivi e in torto, vogliamo parlare con educazione. Chiediamo scusa per quello che hanno fatto di fronte”.

Poi, pronuncia parole che cavalcano l’onda emotiva del momento: “Dobbiamo essere ‘turchi’ per avere una casa, se eravamo neri a quest’ora eravamo sistemati”. A tutte queste persone è stato intimato di lasciare le abitazioni entro 10 giorni, altrimenti saranno allontanati come gli altri.

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17 Ottobre 2018, 09:33

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