Palermo si infiamma| diciotto anni dopo - Live Sicilia

Palermo si infiamma| diciotto anni dopo

La città palermitana si accende per la semifinale con la Repubblica Ceca. Nel parterre tutta la gente che conta, dall'assessore Stancheris al presidente di Confindustria Albanese. E spunta pure il comico Max Giusti

PALERMO – La gara fra Roberta Vinci e Petra Kvitova viaggia sui binari dell’equilibrio. La ceca serve per conquistare il game del 5-3. Un punto importante che può indirizzare la contesa. La tarantina che vive e si allena a Palermo ha un moto d’orgoglio. Si volta verso la tribuna alla sua destra e invita il pubblico a sostenerla. Alza le braccia con la racchetta in mano. Ripete il gesto. La gente che popola le tribune di viale del Fante risponde e l’arena allestita per l’occasione si infiamma. Il pubblico palermitano da quel momento compone la sinfonia che accompagna la tarantina alla vittoria, zittendo la rumorosa torcida ceca in trasferta a Palermo con tamburi e trombe.

Palermo accoglie la Fed Cup con uno snobismo che presto si trasforma in calore. E d’altronde il rapporto del capoluogo con il grande tennis non nasce oggi. Nel 1995 ospitò un memorabile Italia-Stati Uniti di Coppa Davis, con in campo due dei più grandi tennisti di sempre, vale a dire Pete Sampras e André Agassi, sfidati da Andrea Gaudenzi e Renzo Furlan. E pure ogni anno il Country di viale dell’Olimpo è teatro in cui si incontrano le più forti giocatrici del mondo.

Nel circolo alle spalle della Favorita c’è tutta la Palermo che conta. Politica esclusa. In realtà non è proprio così, perché fa la sua apparizione nel pubblico la giovane assessore al Turismo e Sport Michela Stancheris. La 32enne bergamasca non è l’unica. Nel parterre c’è il vicesindaco Cesare Lapiana, poco più lontano anche il capogruppo del Cantiere popolare Toto Cordaro. Ad una decina di metri si nota il presidente di Confindustria Palermo Alessandro Albanese. Si intravede il comico Max Giusti, molto noto al pubblico televisivo. E poi c’è una truppa ceca. Famiglie, giovani e meno giovani con magliette griffate dalla bandiera della Repubblica Ceca. Sono rumorosi e colorati. Palermo accusa il colpo, ma lo assorbe poco dopo. A tamburo battente la città della Conca d’oro si accende e fa da culla ospitale ad una Nazionale che vuole puntare in alto. Vuole scrivere la storia, centrando l’ennesima finale ed il terzo successo negli ultimi sei anni. L’Italia delle racchette sogna, c’è però da prendere ancora a pallate l’ultima barricata ceca.


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