28 Novembre 2020, 20:03
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In attesa che arrivino le autorizzazioni da parte della Regione siciliana per la realizzazione di un’altra vasca di contenimento nella discarica di Bellolampo, e si valuta l’ipotesi di portare i rifiuti di Palermo fuori dalla Sicilia, la spazzatura trabocca dai cassonetti e dai marciapiedi. Tra avvisi e manifestazioni d’interesse, la crisi dell’immondizia non dà tregua alla città, il caos rifiuti si é riaffacciato nel capoluogo. L’interruzione della raccolta ha gettato Palermo in una situazione emergenziale: ancora 2 mila tonnellate di spazzatura per strada.
Non si può neanche definire un’emergenza senza precedenti perché è uno spettacolo cui si assiste e che si ripete da anni. Marciapiedi impraticabili, percolato, aria irrespirabile e turarsi il naso è d’obbligo.
Palermo si ritrova con le strade invase dal pattume. Dal centro alla periferia lo scenario si ripete identico e già sono iniziati i primi roghi, sono stati dati alle fiamme diversi cassonetti. Un’emergenza cronica che affligge Palermo e i palermitani. “È un’indecenza”, gridano i cittadini. Altri invocano la “rivolta fiscale” contro la Tari. I cumuli d’immondizia attanagliano abitazioni e negozi.
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Ai cumuli di spazzatura normale si aggiungono materassi, elettrodomestici e mobili vecchi. Di questa situazione non si può nemmeno incolpare il fermo degli impianti, anche quando sono in funzione si combatte contro l’invasione degli ingombranti. È ripresa due giorni fa la raccolta dei rifiuti ingombranti, a seguito di alcuni provvedimenti presi e con il riavvio anche se parziale della piattaforma di Santa Flavia.
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28 Novembre 2020, 20:03
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