15 Febbraio 2021, 08:55
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PALERMO – Avrebbero gestito lo spaccio di droga nella zona di Corso Calatafimi agli ordini del boss Filippo Annatelli.
Hanno chiesto di essere processati con il rito abbreviato, oltre ad Annatelli, anche Salvatore Mirino, Enrico Scalavino, Giuseppe Massa, Giovanni Granatelli, Paolo Correnti, Ferdinando Giardina, Francesco Li Vigni, Vincenzo Cascio, Andrè Mattia Cinà. Furono tutti arrestati lo scorso luglio in un blitz dei carabinieri.
Il giudice per l’udienza preliminare Simona Alecci ha accolto la richiesta e ha fissato l’udienza il 7 aprile.
Lascia il carcere e va agli agli arresti domiciliari Giardina. Sono trascorsi mesi dall’arresto, si tratta di un soggetto finora incensurato e la cugina si è detta disposta ad accoglierlo nella sua casa in provincia di Torino.
Alla luce di tutto ciò, secondo il gip, gli arresti domiciliari sono sufficienti a garantire le esigenze cautelari nel corso dello svolgimento del processo. Accolta la richiesta degli avvocati Stefano Santoro e Antonio Turrisi.
Ai domiciliari va anche Vincenzo Cascio, difeso dagli avvocati Antonio Turrisi e Antonino Pisciotta.
Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Dario Scaletta e Federica La Chioma si erano concentrate in particolare sulla famiglia mafiosa di Corso Calatafimi. Nel 2018, quando i militari del Nucleo investigativo azzerarono la nuova cupola mafiosa presieduta dall’anziano capomafia di Pagliarelli, Settimo Mineo, era emersa la figura di Filippo Annatelli, reggente della famiglia mafiosa di Corso Calatafimi.
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15 Febbraio 2021, 08:55