Cronaca

Manca la firma sul verbale: spaccio di droga, imputato assolto in appello

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04 Dicembre 2024, 18:08

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PALERMO – Assolto in appello perché la prova principale è inutilizzabile. Cade l’accusa di spaccio di droga nei confronti dell’imputato Vincenzo Ribuffa, condannato in primo e secondo grado a cinque anni e quattro mesi di carcere.

La sentenza era stata annullata dalla Cassazione che aveva ordinato la celebrazione di un nuovo processo di secondo grado nel corso del quale è emerso l’insanabile vizio formale.

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Ribuffa, 37 anni, era stato arrestato nel 2018 con l’accusa di essere un pusher operativo nel rione Falsomiele. Contro di lui c’erano le dichiarazione di un cliente, il quale mise a verbale che in cambio di due dosi di cocaina aveva comprato una scheda telefonica che poi avrebbe consegnato a Ribuffa.

La stessa utenza fu poi usata per successivi scambi di droga fra altri indagati. Sul verbale però manca la firma. Da qui, secondo l’avvocato della difesa, Tommaso De Lisi, l’inutilizzabilità della prova. Una dimenticanza che è valsa all’imputato l’assoluzione. La difesa aveva comunque contestato nel merito l’accusa, ritenendo che Ribuffa non avesse partecipato all’attività di spaccio.

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04 Dicembre 2024, 18:08

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