Cronaca

Palermo, “spari ad altezza d’uomo in discoteca”: altri indagati

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09 Gennaio 2023, 18:32

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PALERMO – Manuel Catalano ha sparato tre colpi, due verso il soffitto e uno “quasi ad altezza d’uomo, circa due metri da terra”. I carabinieri hanno ricostruito il momento finale della rissa scoppiata il 23 dicembre scorso nella discoteca Mob di Villagrazia di Carini.

Catalano, 18 anni, si trova in carcere, ma si continua a indagare su due fronti. Chi e perché ha scatenato la rissa? Chi ha aiutato Catalano?

Catalano è accusato di tentato omicidio e porto abusivo di arma. Due persone sono state denunciate, una di loro è un buttafuori della discoteca accusato di favoreggiamento perché avrebbe cercato di nascondere i bossoli, mai trovati dagli inverstigatori. Nel video delle telecamere si vede il momento in cui raccoglie un piccolo oggetto per terra.

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Un altro giovane, invece, avrebbe fatto dichiarazioni discordanti per cercare di non fare identificare Catalano. In particolare ha detto di essere giunto in discoteca già ubriaco per cui nulla ricordava, neppure i nomi delle persone con cui si trovava al momento della rissa, intorno alle 2:30. Dalle immagini, al contrario, emerge la confidenza che aveva con alcune persone presenti. Impossibile che non ne ricirdasse i nomi.

Ci sono poi i quattro amici che si trovavano in compagnia di Catalano. Sono tutti ragazzi dello Zen, pregiudicati, che amano postare pezzi di vita su Facebook e TikTok. Potrebbero chiarire perché è scoppiata la rissa fra “due fazioni”. Così le definiscono gli investigatori. I buttafuori non sono riusciti a contenere la violenza.

Catalano nel corso dell’interrogatorio si è difeso, sostenendo di avere trovato la pistola per terra all’esterno del locale e di avere fatto fuoco per placare la rissa alla quale non ha partecipato. Una tesi che il suo legale, l’avvocato Francesca Russo, sosterrà nel ricorso al Tribunale del Riesame con cui chiederà la scarcerazione del diciottenne.

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09 Gennaio 2023, 18:32

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