12 Marzo 2016, 17:28
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PALERMO – “A Palermo è chiara e forte la volontà politica di investire nell’integrazione”. L’ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, parlando a un incontro con la consulta delle culture, organizzato dal sindaco Leoluca Orlando. “La consulta delle culture è una iniziativa veramente importante perchè rappresenta un momento in cui i migranti fanno propria una realtà, danno un contributo diretto”, ha aggiunto Boldrini.
“Il tempo è già scaduto – ha aggiunto – per concedere alle comunità residenti il diritto all’elettorato attivo e passivo nelle consultazioni amministrative. Di questo non si parla più, un tempo era al centro del dibattito. Nel 1775 in Virginia venne affermato il principio ‘no taxation without representation’: volete che paghiamo le tasse allora fateci votare, dateci la rappresentanza. Invece noi facciamo pagare le tasse ma non diamo il diritto alla rappresentanza”, ha aggiunto.
“Non è l’Europa a costituire muri, sono alcuni stati membri e lo fanno in modo molto miope, sapendo bene che nè un muro nè un filo spinato cambieranno la storia, non è mai stato così”. Così il presidente della Camera Laura Boldrini parlando con i cronisti a Palermo sulla chiusura delle frontiere nei Balcani. “Perché conviene l’integrazione? Siamo un Paese -ha proseguito la Presidente della camera – che invecchia mentre aumenta il numero di giovani che decide di lavorare o studiare all’estero. Se non si invertirà questa tendenza è stato calcolato che per garantire una popolazione di 66 mln di italiani, il nostro Paese dovrà consentire l’accesso ogni anno a 300-400 mila migranti, altrimenti la popolazione italiana scenderà al di sotto dei 45 milioni. Siamo un Paese a crescita zero, ed è molto triste – ha aggiunto Boldrini – Si parla tanto di famiglia come nucleo centrale, ma vorrei vedere politiche proprio a sostegno delle famiglie. Nel 2013, il 95% dell’aumento demografico si deve ai migranti, mentre nel 2015, per la prima volta dal Dopoguerra, la popolazione residente in Italia è diminutita di 150 mila unità, neppure i flussi migratori sono riusciti a mantenere stabile il dato”. E ha ricordato che “il Pil in Italia aumenta del 9% grazie alla presenza dei migranti”. “Il Mef ci dice poi un altro dato – ha concluso – i contributi versati dai migranti servono a pagare ogni anno la pensione di 600 mila italiani. E’ chiaro?”.
Ad accoglierla a Palazzo delle Aquile con il Sindaco sono stati i bambini del coro multiculturale dell’Istituto comprensivo Maria Teresa di Calcutta. “Un coro – ha detto Leoluca Orlando – che rappresenta al meglio l’esperienza di Palermo: una multiculturalità non marginale o residuale, ma che è quotidianità a partire dalla vita e dall’esperienza dei bambini, esempio della futura Europa cui guardiamo”. All’iniziativa hanno presenziato il Prefetto, il Questore e i vertici di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale. “Palermo – ha detto il Sindaco – da capitale della mafia e della violenza, sempre più si afferma come capitale della solidarietà e dell’accoglienza. Palermo è impegnata, come città europea e come città mediterranea e mediorientale in prima linea perché i diritti dei migranti siano sempre più il punto di riferimento dei diritti civili di tutti e di tutte, perché la mobilità internazionale, che noi riconosciamo come diritto umano inalienabile con la Carta di Palermo, è oggi ciò che può garantire la sopravvivenza dell’Europa, altrimenti schiacciata da egoismi e barbarie. Palermo è più avanti dell’Italia e dell’Europa perché afferma e tutela la mobilità internazionale degli uomini, delle donne e dei bambini come diritto umano, volto umano di una globalizzazione che altrimenti rischia di essere solo egoistica mobilità di merci, denaro e dati telematici.” Adham DArwsha ha sottolineato che “a Palermo come altrove gli immigrati rappresentano una risorsa per tutta la comunità, ma a Palermo grazie alla Consulta delle Culture abbiamo dato una risposta alla carenza normativa che oggi vieta a tanti cittadini i propri diritti. Per questo alla Presidente della Camera rivolgiamo un appello perché le Istituzioni riconoscano questo vuoto e lo colmino riconoscendo il valore aggiunto che queste migliaia di cittadini rappresentano per le proprie comunità locali e per tutta Italia.” Giusto Catania ha affermato che “la Carta di Palermo e il lavoro quotidiano della Consulta delle Culture sono un antidoto contro l’Europa dei nazionalismi; un’Europa che muore mentre rimane in silenzio davanti i morti del Mediterraneo. Oggi – ha ricordato l’Assessore – a Palermo ci sono 5000 minori stranieri di cui 4000 nati nella nostra città; cittadini che certamente non possiamo definire “stranieri”. Negli ultimi anni – ha concluso – abbiamo dato 1700 nuove cittadinanze italiana sfruttando al meglio la legge, che è e resta però una legge inadeguata che va cambiata.” Infine Agnese Ciulla ha raccontato il lavoro che l’Amministrazione cura e coordina, in collaborazione con altre Istituzioni, per l’accoglienza dei minori non accompagnati “creando percorsi di accoglienza che sono però anche di costruzione di una prospettiva indipendente. Il nostro – ha detto l’Assessora – è un lavoro delicato e capillare, fatto di costruzione di una rete istituzionale ma anche umana attorno a questi ragazzi e queste ragazze con i quali costruiamo un progetto di vita futura, spesso aiutandoli a liberarsi da un passato ed un presente fatto di violenza e sfruttamento.”
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12 Marzo 2016, 17:28