27 Ottobre 2023, 06:46
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PALERMO – Chiudere la partita del rimpasto entro la settimana, come spera buona parte della maggioranza, o magari allungare di qualche giorno per trovare un accordo che non scontenti nessuno. Le trattative sul rimpasto al comune di Palermo ormai sono a un punto di svolta: il sindaco Roberto Lagalla, rientrato dall’assemblea annuale dell’Anci a Genova, è deciso a trovare la quadra per archiviare definitivamente una pratica che continua a tenere sulla corda il centrodestra.
Le posizioni sono note. Forza Italia ha incassato il disco verde da tutti gli alleati all’ingresso in giunta di Pietro Alongi, fedelissimo del presidente della Regione Renato Schifani, ma resta da capire al posto di chi: l’ex rettore, spalleggiato da azzurri, Lega e Dc, vorrebbe mantenere lo status quo, il che significherebbe obbligare Fratelli d’Italia a rimanere con tre caselle lasciando fuori uno tra Andrea Mineo e Dario Falzone. Ipotesi che i meloniani stanno provando energicamente a rispedire al mittente, basandosi sul ruolo nazionale del partito: domenica scorsa i big si sono riuniti e la linea adottata è di tentare in tutti i modi di resistere “salvaguardando” i quattro posti, ossia i tre scelti nel 2022 più il neo arrivato Mineo.
I forzisti contavano di incassare il nuovo assessore già a metà settimana e il ritardo sta facendo montare il malcontento tra le file azzurre, fino ai più alti livelli: non è escluso che, in caso di ulteriori rinvii, la settimana prossima non arrivi qualche segnale in Aula. Il sindaco sa bene quanto la situazione sia critica e già a Genova ha preso in mano la pratica: la Fiera ligure è servita a intrattenere contatti più o meno informali, fare qualche telefonata e mettere in campo il tentativo di avviare subito il giro di consultazioni annunciato nel vertice di venerdì scorso.
La prima opzione è quella meno “invasiva”: far entrare Alongi al posto di uno fra Mineo o Falzone, lasciando il resto per com’è e rimandando le altrui pretese (Dc in primis) a dopo le Europee; un’eventualità che richiederebbe un sacrificio a Fratelli d’Italia e in particolare all’europarlamentare Giuseppe Milazzo in corsa per la conferma a Bruxelles. Il piano B, caldeggiato dai meloniani, prevede invece che a cedere la poltrona sia il sindaco sacrificando Antonella Tirrito, cosa che però metterebbe eccessivamente in difficoltà Lagalla, già danneggiato dalle compagne acquisti degli alleati.
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27 Ottobre 2023, 06:46