24 Gennaio 2024, 06:58
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PALERMO – La trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali manda in crisi la maggioranza di centrodestra che al comune di Palermo sostiene Roberto Lagalla. Un caso scoppiato all’interno di Forza Italia, col capogruppo Gianluca Inzerillo in rotta di collisione col resto degli azzurri: “Finché non verrà calendarizzata la mozione, non voterò atti della maggioranza”. Una posizione rimasta solitaria, nonostante una riunione di gruppo convocata per trovare una soluzione, e che adesso rischia di provocare l’ennesimo tsunami che potrebbe coinvolgere non solo il partito di Renato Schifani ma tutta la coalizione.
Una mozione, quella caldeggiata dal comitato “Esistono i diritti”, che da tempo è all’ordine del giorno del consiglio e che è sostenuta da un fronte variegato: non tutte le opposizioni l’hanno firmata, mentre tra i promotori c’è Inzerillo che già a inizio gennaio si era guadagnato le prime pagine dei giornali per aver fatto scoppiare il caso Capodanno proprio in polemica con Fratelli d’Italia e perfino col proprio partito. Un copione che si sta ripetendo anche sulle coppie omogenitoriali, visto che Fdi ha più volte messo i bastoni fra le ruote alla mozione spinta dal capogruppo azzurro.
La rottura, quasi a sorpresa, è arrivata lunedì pomeriggio a margine dell’incontro convocato dal sindaco Lagalla sulla movida, alla presenza anche dei capigruppo e dei presidenti di commissione. L’ex rettore ha elencato l’elenco delle priorità dell’amministrazione, ossia gli atti propedeutici al bilancio di previsione che dovrà essere esitato entro metà marzo e la movida, non citando la mozione sulla trascrizione dei figli nati da coppie omogenitoriali. A quel punto Inzerillo ha preso la parola per annunciare che, se la mozione non sarà calendarizzata prima del bilancio, non voterà più alcun atto della maggioranza.
Una sortita che ha fatto calare il gelo tra i presenti: i compagni di partito si sono affrettati a precisare che quella di Inzerillo è una posizione personale non condivisa dai colleghi, anche se il ruolo di guida del gruppo mal si concilia con questa interpretazione. Sta di fatto che la mossa ha provocato subito i primi effetti: ieri mattina si è tenuta una riunione dei forzisti da cui non è arrivata alcuna soluzione, ma solo la conferma della divergenza tra il capogruppo e gli altri sei consiglieri. Con l’aggravante che il consiglio non è nemmeno riuscito a discutere la delibera sulle tariffe Irpef.
“Si tratta di una mia posizione personale – dice Inzerillo a LiveSicilia – e ritengo molto grave che da parte di Fratelli d’Italia si neghi la possibilità di trattare la mozione, lo considero è un attentato alla democrazia”. Insomma, il capogruppo non fa passi indietro né dice di temere possibili crisi di maggioranza: “Non sarebbe niente rispetto al calpestare diritti civili per i quali tanti hanno dato la vita”.
“Il sindaco ha chiesto ai partiti di esitare gli atti propedeutici al bilancio, in attesa del parere consultivo del comitato per l’ordine e la sicurezza sul regolamento movida, e poi il bilancio – spiega il capogruppo Fdi Giuseppe Milazzo – perché non possiamo impantanare il Comune. Ho però detto, nel corso della riunione, che se si dovessero trattare argomenti al di fuori dell’agenda di governo sarebbe necessario convocare un tavolo con i segretari regionali dei partiti”.
Sta di fatto che il sindaco Lagalla si ritrova, ancora una volta, a dover fare i conti non tanto con le minoranze quanto con i mal di pancia della propria maggioranza. Le parole di Inzerillo hanno esacerbato il clima dentro Forza Italia e perfino nella cerchia dell’assessore regionale Edy Tamajo, che conta quattro consiglieri su sette, ma rischiano di aprire un nuovo fronte con Fratelli d’Italia a cinque mesi dalle Europee e dalle Provinciali. Il sindaco, che pure ha firmato l’appello del comitato, non ha inserito la mozione fra le priorità per evitare scossoni alla coalizione in vista del bilancio. Una strategia che rischia di essere ormai andata in fumo.
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24 Gennaio 2024, 06:58