Palermo, summit di mafia: boss assolti, pericolosità da dimostrare

Summit di mafia: boss assolti, pericolosità da dimostrare

Alcuni incontri precedettero la riunione della nuova cupola

PALERMO – Non importa che una parte degli incontri vietati fra i mafiosi servisse ad organizzare la riunione della cupola di Cosa Nostra. Settimo Mineo, boss di Pagliarelli, che la riunione dei capi mandamento presiedette nel 2018, Filippo Annatelli di Corso Calatafimi, Andrea Ferrante e Salvatore Sorrentino di Pagliarelli sono stati assolti perché il fatto non sussiste.

Erano difesi dagli avvocati Giovanni Rizzuti, Stefano Santoro, Valentina Clementi e Michele Giovinco.

L’avvocato Stefano Santoro

La sentenza è del giudice per l’udienza preliminare Giuliano Castiglia. Dario Vivirrito è stato condannato a 6 mesi che si sommano ad una precedente condanna, ma solo per una contestazione. Due anni sono stati inflitti a Marco Iervolino.

L’avvocato Michele Giovinco
L’avvocato Domenico La Blasca
L’avvocato Valentina Clementi

Non doversi procedere per Salvatore Mirino, difeso dall’avvocato Domenico La Blasca, perché mancavano i presupposti per avviare l’azione penale.

L’avvocato Giovanni Rizzuti

Le difese hanno sostenuto che i precedenti penali da soli non bastano per fare scattare la sorveglianza speciale che vieta di incontrare pregiudicati. Bisogna provare che un soggetto, dopo avere trascorso un periodo in carcere, sia attualmente pericoloso.

La Corte costituzionale ha stabilito che la misura di sorveglianza va rivalutata al momento della scarcerazione visto che il detenuto può essersi ravveduto e avere cambiato vita. La cronaca ha dimostrato che nel caso degli imputati è andata diversamente. Solo ex post, pero. Al momento della contestazione la misura personale non poteva essere in vigore


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