05 Luglio 2023, 06:15
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PALERMO – Le indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria alzano il velo sul circuito “alta sicurezza affiliati a Cosa Nostra” del carcere Pagliarelli di Palermo. Ci sono boss che deterrebbero legge. Così ha ricostruito l’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che nei giorni scorsi ha azzerato la famiglia mafiosa del Villaggio Santa Rosalia, mandamento di Pagliarelli.
In particolare sono stati monitorati Andrea Ferrante, Giovanni Cancemi e Salvatore Sansone. I primi due fanno parte del mandamento di Pagliarelli, il terzo di Passo di Rigano-Uditore. L’allarme è scattato la prima volta nel 2020. Domenico Remini, ristretto nel reparto Libeccio, si è avvicinato a Ferrante durante l’ora d’aria. “Muriu un cani… non posso in questo momento”, diceva il barese detenuto per omicidio, estorsioni e armi, facendo riferimento alle perquisizioni appena subite nella sua cella. Gli agenti della Penitenziaria avevano trovato un cellulare nella sua cella.
Remini era una sorta di portavoce di Ferrante. Nella stessa sezione erano detenuti Gioacchino Badagliacca di Mezzomonreale, molto legato a Salvino Sorrentino (boss del Villaggio Santa Rosalia che avrebbe comandato dal carcere sia mentre era detenuto a Palermo, sia quando è stato trasferito a Roma Rebibbia), e Giovanni Cancemi di Pagliarelli. Nel gennaio 2021 ci fu uno scambio di pizzini fra Cancemi e Ferrante, mediato da Sansone. Quest’ultimo aveva ottenuto il permesso per recarsi in infermeria ed invece fece un passaggio non autorizzato alla sala “sopra vitto” dove viene conservato il cibo portato dai parenti dei detenuti. Rientrando verso la sua cella le immagini lo hanno immortalato mentre passava un biglietto a Ferrante.
Ferrante a cui toccò dirimere una questione fra Vincenzo Cipolla e Bernardo Saporito. Il primo è stato
condannato per estorsione e rapina aggravati dal metodo mafioso, il secondo per avere fatto parte della famiglia mafiosa di Corleone assieme a Carmelo Gariffo e Antonino Di Marco. Questioni di vita carceraria.. Che Ferrante risolse a modo suo in lavanderia: “Gli ho detto tu non butti fuori… stai attento che ti allustro… ora ti faccio vedere le convulsioni”.
Il 17 aprile 2021 Giuseppe Calvaruso, reggente del mandamento di Pagliarelli, concluse il periodo di isolamento dopo l’arresto e fu trasferito nella sezione “Alta sicurezza Grecale”. Subito Ferrante e Cancemi organizzarono il comitato di accoglienza con baci e abbracci. A proposito di baci. Un giorno le telecamere accese dai finanzieri su ordine della Procura della Repubblica registrarono un episodio dal forte valore simbolico. Nei pressi dei cancelli divisori tra le sezioni, Ferrante baciò in bocca un altro detenuto, Salvatore D’Amico, che da lì a poco sarebbe stato scarcerato. Ferrante prima gli avrebbe fatto recapitare un messaggio e poi quel bacio, ancora tutto da interpretare. In carcere è accaduto anche questo, fra summit e incontri riservati nelle aree adibite alla socialità.
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05 Luglio 2023, 06:15