29 Aprile 2024, 06:50
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PALERMO – Il funzionario confessa. Aldo Raimondi, responsabile del settore politiche sociali e culturali del comune di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, ammette di avere intascato tangenti per favorire la cooperativa “Nido d’argento” di Partinico.
Una confessione piena quella resa al procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e ai sostituti Giacomo Brandini, Giulia Falchi e Chiara Capoluongo. A contattarlo sarebbero stati l’imprenditore di Partinico Giuseppe Gaglio, ideatore del fenomeno turistico “Borgo Parrini”, e il suo fidato collaboratore Massimiliano Terzo.
Raimondi si prodigava per accelerare i pagamenti in favore della “Nido d’argento” che gestiva alcuni servizi di assistenza sociale.
Raimondi, finito agli arresti domiciliari, ha parlato di tangenti in contanti ricevute nel bagno di un ristorante o nel parcheggio di una nota catena di abbigliamento sportivo. I soldi erano nascosti dentro una busta o in mezzo a biglietti del Gratta&Vinci. Tutto vero, ha confermato Raimondi, che ha parlato di circa 15 mila euro. Una volta ottenne in cambio anche un lavoro per una donna.
Le intercettazioni dei carabinieri erano eloquenti. “Dobbiamo dare soldi ad Aldo?, chiedeva Gaglio a Terzo mentre stavano raggiungendo San Cataldo in macchina. E poi si sentiva che stavano contando il denaro “100, 200, 300…” fino ad arrivare a “1.900 (a tanto ammontava uno dei pagamenti pattuiti)”.
Raimondi ha aggiunto degli elementi utili alle indagini visto che amplia il periodo della corruzione. Gaglio si è aggiudicato commesse in diversi comuni siciliani.
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29 Aprile 2024, 06:50