Palermo, coltellate a Borgo Vecchio: sangue e omertà, un arresto

Coltellate a Borgo Vecchio: sangue e omertà, un arresto

Il movente è da chiarire. C'è chi ha tentato di insabbiare tutto

PALERMO – Avrebbe accoltellato un uomo in strada nel rione Borgo Vecchio. Il giudice per le indagini preliminari Angela Lo Piparo tre giorni fa, ma Livesicilia lo ha appreso oggi, ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Alessio Alario, 29 anni. È accusato del tentato omicidio di Francesco Castronovo. Nella sua fedina penale ci sono precedenti per furto e rapina.

La sera dell’8 giugno scorso un uomo giunge al pronto soccorso dell’ospedale Buccheri La Ferla. Lo hanno colpito con un coltello alla pancia, alle braccia e sul costato. È ferito anche alle braccia. Deve avere cercato di parare i fendenti. Viene operato. Si salverà.

I parenti riferiscono che a ferirlo è stato “un nero” al culmine di una banale lite per questioni di viabilità. Secondo la Procura, mentono. Un testimone, infatti, racconta che Castronovo è stato ferito sotto casa in via del Collegio di Maria. È stato lui a soccorrerlo e a trasportarlo con la sua auto in ospedale.

La moglie del ferito prima racconta di non avere visto cosa sia accaduto, poi si corregge: il marito è stato ferito davanti all’ingresso di casa. Intervengono i poliziotti della squadra mobile e della scientifica che trovano tracce di sangue sull’uscio di casa e lungo le scale di Castronovo. Quando la vittima si riprende riferisce di non ricordare nulla, tranne il fatto che ad aggredirlo sia stato una “figura maschile”.

I poliziotti raccolgono il racconto di una fonte confidenziale che li porta fino a casa di Domenico Alario che abita nella stessa strada della vittima. Trovano nel terrazzino una scarpa, modello Crocs, sporca di sangue. Ci sono anche tre magliette dentro la lavatrice, ancora umide dopo il lavaggio. In una di esse gli esperti rinvengono tracce di sostanze ematiche.

Quello sulla scarpa è il sangue di Castronovo. I poliziotti acquisiscono anche le immagini di una telecamera che ha immortalato le fasi antecedenti al ferimento. Si vedono delle persone che tentano di trattenere Alario e poi lo portano via. Un coltello, presumibilmente quello del delitto, viene trovato a casa di un suo parente.

Alario è stato arrestato. Il giudice sottolinea la condizione di omertà e reticenza di familiari e vicini, sia della vittima che del presunto accoltellatore. In tanti sapevano, ma sono rimasti in silenzio. Sono state ripulite, seppure maldestramente, dal sangue le pareti a casa della vittima che odoravano ancora di detergente.

Restano da chiarire il movente del tentato omicidio e accertare le complicità di chi avrebbe provato a insabbiare tutto.


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