02 Maggio 2022, 07:37
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PALERMO – Arresti all’alba a Palermo. Ai domiciliari finiscono un ex consigliere comunale, Giulio Cusumano, e un artista, Alessio Scarlata. Sono accusati di truffe ai danni dello Stato e falsi in atti pubblici.
Le indagini dei poliziotti della sezione anticorruzione della squadra mobile, coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, sono partite dalla denuncia di un funzionario del Comune di Palermo che ha raccontato di avere subito “pressioni ed intimidazioni” per favorire associazioni teatrali legate ai due indagati.
Gli investigatori avrebbero riscontrato le accuse anche attraverso gli accertamenti bancari e l’analisi di procedure amministrative per finanziare eventi culturali, teatrali e sociali.
Scarlata fa il cantante. Ha ottenuto degli importanti riconoscimenti nazionali ed ha curato la realizzazioni di spettacoli musicali. Filo conduttore: le tradizioni siciliane e le tematiche sociali.
Cusumano, eletto nella lista civica “Palermo 2022” legata a Leoluca Orlando, si era dimesso dal consiglio comunale la scorsa estate. Ora contava di tornarci con la tornata elettorale di giugno. Nel frattempo ha aderito ad Azione. Avvocato ed ex vice presidente dell’Ast, Cusumano denunciò un inquietante episodio finito agli atti dell’inchiesta sul caso Montante.
Raccontò di essere stato minacciato con un dossier sulla sua omosessualità per avere impedito l’operazione di vendita delle quote della società regionale alla Jonica Trasporti, socio di minoranza con una partecipazione nel capitale detenuta da Antonello Montante.
Nel corso della manifestazione “Palermo città della cultura 2018” il consigliere comunale e l’artista per ottenere i soldi dalla “Fondazione Sant’Elia” avrebbero presentato una rendicontazione contabile falsa con costi inesistenti o gonfiati. Il denaro ricevuto, invece di essere utilizzati per gli spettacoli, sarebbe stato speso per saldare debiti personali o comprare regali a parenti e amici.
Stesso modus operandi sarebbe stato applicato nell’ambito di un progetto con i detenuti del carcere Pagliarelli.
“A carico dell’ex consigliere comunale, inoltre – si legge in una nota della questura – sarebbero emerse indebite ingerenze nelle procedure amministrative dello ‘Sportello Unico attività produttive del Comune di Palermo’, aventi ad oggetto l’applicazione di sanzioni amministrative tra cui la decadenza e la revoca nei confronti dei titolari delle licenze comunali dei cd servizi pubblici di piazza (cocchieri, tassisti e motocarrozzette), prodigandosi in loro favore”.
Per paralizzare l’adozione dei provvedimenti, l’ex consigliere comunale avrebbe consegnato al Suap certificazioni mediche attestanti false patologie in modo che i titolari delle licenze ottenessero l’archiviazione.
Ci sono altri 15 indagati, tra cui rappresentanti legali e referenti di associazioni attive nel mondo teatrale e culturale palermitano, nonché i titolari delle citate licenze comunali ed alcuni medici.
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02 Maggio 2022, 07:37