19 Settembre 2023, 09:58
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PALERMO – Processo da rifare e l’imputato torna a rischiare l’ergastolo. La Corte di Cassazione venerdì scorso, ma il verdetto è stato pubblicato ieri, ha annullato con rinvio la condanna a 19 anni e 4 mesi inflitta all’imprenditore di Partinico Antonino Borgia. È imputato per avere ucciso, il 22 novembre del 2019 a Giardinello, con dieci coltellate, Ana Maria Lacramioara Di Piazza. La giovane donna era incinta e aveva già un figlio nato da una precedente relazione.
Borgia è colpevole di omicidio. Nel nuovo processo di appello si partirà da questa certezza giudiziaria, ma la Cassazione ha chiesto di rivalutare due aggravante: la premeditazione e i motivi abietti e futili. Entrambe non avevano retto al vaglio dei giudici di secondo grado così come quella della crudeltà. Ecco perché si era passati dall’ergastolo inflitto in primo grado a 19 anni e 4 mesi. Solo le prime aggravanti però saranno oggetto del nuovo processo.
Secondo l’accusa, l’imputato reo confesso temeva che la sua relazione extraconiugale fosse scoperta dalla moglie. E così prima accoltellò la donna e poi seppellì il cadavere in campagna. La vittima tentò una disperata fuga. Ana Maria era stata adottata da una coppia del piccolo centro in provincia di Palermo. Borgia disse che la vittima gli aveva chiesto 3 mila euro per non rivelare alla moglie di aspettare un bambino da lui. Il giorno dell’omicidio una telefonata al 112 segnalò la presenza dell’imputato tra Balestrate e Alcamo. Aveva il volto insanguinato e i vestiti strappati.
I familiari della vittima, parte civile con l’assistenza dell’avvocato Angelo Coppolino, accolto con soddisfazione la decisione della Cassazione. La riforma della sentenza in appello aveva provocato amarezza e indignazione.
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19 Settembre 2023, 09:58