01 Giugno 2015, 08:30
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PALERMO – Il Palermo si lascia alle spalle un campionato ricco di soddisfazioni sul campo, certificate da una salvezza ottenuta con largo anticipo rispetto al termine della stagione. Il che ha permesso al club di iniziare a programmare il prossimo torneo e di muoversi sul mercato. La conferma di Iachini e Vazquez, quest’ultimo giunto in doppia cifra sia in classifica marcatori che nel computo degli assist, la cessione di Dybala, gli arrivi di Trajkovski e Cassini: solo alcune delle mosse di una società che, dopo il bagno d’umiltà dell’annata trascorsa tra i cadetti, ha operato con l’intenzione di riscattare gli errori del passato e di crescere passo dopo passo.
Il campo si è mostrato alleato dei progetti a tinte rosanero, mentre al di fuori del rettangolo di gioco la burocrazia non ha, in alcuna maniera, tentato di smentire la cattiva fama di cui gode presso i cittadini che ne avvertono quotidianamente il peso sovrastante. Il Palermo sarà costretto a rinunciare a costruire il centro sportivo in quel di Carini: una struttura che avrebbe potuto rappresentare un asset di proprietà fondamentale per tentare di stravolgere quelle gerarchie che, anno dopo anno, stanno rendendo la serie A un prodotto tutt’altro che affascinante. Niente da fare.
Ne consegue che il futuro potrebbe rappresentare un’incognita. Bisogna comprendere le intenzioni del patron Zamparini, al netto di dichiarazioni di comprensibile rabbia dettata dall’ennesima sconfitta contro un sistema che non sembra nutrire volontà alcuna di cambiare. La passione sembra essere rimasta intatta, tuttavia parrebbero in rialzo le quotazioni della sfiducia. Cedere il club un’ipotesi paventata più d’una volta, seppur non ancora supportata da concreto interessamento di nuovi investitori, siano essi italiani o stranieri. Assai improbabile, dunque, che questa possa essere una soluzione immediata.
L’ultima di campionato, oltre a definire le statistiche di un torneo terminato da Sorrentino e compagni all’undicesimo posto in virtù dei 49 punti conquistati, è stata l’occasione per stendere il red carpet in onore di Federico Balzaretti, tornato a calpestare il prato dell’Olimpico prima di lasciare il calcio giocato. L’emozione al momento di entrare in campo sarà stata forte e del tutto meritata. Adesso è il momento di staccare la spina: si va in vacanza con la consapevolezza di trascorrere almeno un’altra stagione tra le grandi del calcio. Quasi una consuetudine, un tempo considerata un lusso.
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01 Giugno 2015, 08:30