29 Dicembre 2021, 12:27
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PALERMO – Stanno bene e sono tornati a casa i due pazienti a cui nei giorni scorsi – presso l’unità operativa complessa di Urologia del Policlinico Giaccone di Palermo, diretta dal professor Alchiede Simonato – sono stati impiantati due sfinteri artificiali. Un’operazione risolutiva per fronteggiare una problematica spesso celata da chi ne soffre, ma molto diffusa nella popolazione maschile: l’incontinenza urinaria.
Gli sfinteri artificiali sono protesi, impiantate chirurgicamente, per ripristinare il processo naturale di controllo della minzione. Lo sfintere è composto da una cuffia, una pompa ed un serbatoio, collegate tra loro da un sistema idraulico, che funzionano, nel complesso, come uno sfintere naturale, attivato dall’esterno, in modo da tenere chiusa l’uretra sino al momento in cui il paziente non desideri urinare.
I dati della International Continence Society mostrano un’incidenza dell’incontinenza urinaria maschile piuttosto alta con valori compresi dall’1% al 39%; nello specifico tra questi pazienti il 40%-80% soffre di incontinenza urinaria da urgenza. Percentuali minori, invece, riguardano l’incidenza dell’incontinenza urinaria maschile mista (10%-30%) e dell’incontinenza urinaria maschile da sforzo (meno del 10%).
“Riserviamo grande attenzione – spiega Simonato – alla chirurgia ricostruttiva dell’uretra e all’impianto di protesi peniene e sfinteri artificiali. Si tratta di una chirurgia di nicchia in cui, grazie all’esperienza acquisita negli anni, riscontriamo una bassaincidenza di complicanze. Patologie, quelle che colpiscono in queste circostanze i pazienti, che hanno una forte ricaduta sulla qualità di vita, sia dal punto di vista sociale che relazionale. Poter assicurare loro un percorso di assistenza completo significa fare in modo che vi sia un numero sempre maggiore di persone che sceglie di curarsi vicino casa piuttosto che sottoporsi a migrazioni sanitarie per trovare una risposta efficace. Il nostro obiettivo è proprio quello di favorire sempre più la presa in carico di pazienti che possono trovare nel nostro centro un riferimento di eccellenza per la chirurgia urologica, sia sul piano oncologico che ricostruttivo”.
Le linee guida internazionali ribadiscono l’importanza di eseguire questo tipo di interventi in centri qualificati e l’urologia dell’azienda ospedaliera universitaria può oggi contare sull’esperienza e la ricca casistica operatoria del Prof. Simonato.Ordinario di Urologia e direttore della scuola di specializzazione di Palermo, Simonato è anche il primo urologo in Italia ad avere ottenuto, nel 2020, la certificazione dell’Eras Society per il miglior recupero operatorio a seguito di cistectomia radicale. Più di 8000 gli interventi di chirurgia oncologica maggiore eseguiticome le prostatectomie radicali, cistectomie con ricostruzione di neo vescica, nefrectomie radicali, tumorectomie renali, linfoadenectomie (inguinali, pelviche e retroperitoneali), chirurgia endoscopica delle alte e basse vie.
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29 Dicembre 2021, 12:27