27 Dicembre 2021, 06:30
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“Mettiti la mascherina giusta, altrimenti il signore ti runa una timpulata. Hai capito?”. Il signore, un ragazzo del personale dell’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo, che una timpulata non la darebbe a nessuno, abbozza e sorride, mentre il bimbo recalcitrante lo guarda con un filo di sospetto. Come dubitare delle parole di mamma? Però, in effetti, quel tipo non sembra uno che ami distribuire schiaffoni. E poi via, verso il padiglione 20 A, quello dedicato alle vaccinazioni dei bambini.
Ci sono i personaggi di fantasia che una schiera di educatori, psicologi e volontari a vario titolo ha pensato che facessero piacere e corroborassero gli stati d’animo. La ‘punturina’ fa meno male se Spiderman ti guarda con aria protettiva dalla parete? Chissà. Ma chi è stato bambino davvero, perciò riesce a ricordarlo, non sottovaluterà mai il corredo traumatico, a quell’età, di una iniezione. E chi ha già i capelli bianchi, quando vede un ago o sente il caratteristico effluvio alcolico, se ricorda proprio benissimo, viene preso da un’infantile voglia di darsela a gambe.
Il padiglione 20 A conferma tutto quello che è stato detto sulla serietà dei bambini, cioè sulla saggezza intuitiva e meravigliosa dell’infanzia. I bambini non perdono tempo in chiacchiere. Se aspettano, giocano con i puzzle, con degli scacchi futuristici, colorano Frozen, disegnano, con la faccia compunta di chi sta costruendo una cattedrale. Se tocca a loro, affrontano con coraggio la prova e poi si prestano per la foto di prammatica con il certificato. Ieri, circa duecento piccoli dai cinque agli undici anni hanno offerto il braccio al medico vaccinatore. E chi pensa che non siano consapevoli del sostegno che stanno dando alla lotta contro la pandemia, si sbaglia. I bambini sanno tutto.
La Sicilia stenta nella gara di velocità della fascia di vaccini tra i cinque e gli undici anni. Siamo a meno del due per cento del totale dei vaccinabili. Ci sono resistenze, c’è da organizzare il rapporto con le scuole. Ma, ieri, nell’hub vaccinale pareva di essere stati invitati a una gigantesca festa di compleanno, con una torta monumentale e l’aranciata e le pizzette per completare il quadro. E veniva voglia di stare lì a guardarli, i bambini, per ore, che tornavano verso la macchina per andare a casa. Ti ha fatto male? “No, mamma”.
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27 Dicembre 2021, 06:30