Via Roma, aggressioni e raid | La paura di residenti e negozianti

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31 Marzo 2019, 16:30

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PALERMO – “Viviamo nel terrore. Conosciamo di vista chi ci ha aggredito e temiamo che gli attacchi possano ripetersi”. Sono le amare parole del figlio del titolare del “Maya Market” dopo il raid nel loro negozio di via Roma, a pochi passi da piazzetta della Messinese. Una banda formata da cinque persone ha preso a colpi di spranghe e bastoni i due commercianti bengalesi: la violenza sarebbe esplosa dopo il rimprovero ad un ragazzino, entrato nel locale, secondo quanto il proprietario ha raccontato, per infastidirlo e rubare dei prodotti.

“Quando gli abbiamo detto di uscire e di allontanarsi, sono poi arrivati zii e genitori che non hanno nemmeno chiesto un chiarimento. Hanno afferrato mio padre – racconta il ragazzo –  e l’hanno scaraventato per terra, qui sul marciapiede, facendogli battere la testa”. Un episodio che ha gettato nel panico molti commercianti della zona compresa tra via Roma e via Maqueda, già sotto choc dopo il caso al “Ronju shop”, dove ha perso la vita un palermitano di 37 anni, Matteo Tresa.

“Sempre più frequentemente – racconta un altro commerciante originario del Bangladesh – gruppi di ragazzini entrano nei nostri negozi pretendendo di scappare con la merce. Quando ci ribelliamo rischiamo sempre reazioni violente”. Alle sue parole si aggiungono quelle del titolare di un negozio di bigiotteria che si trova all’inizio di via Roma: “Fino a pochi anni fa – dice – facevo l’ambulante. Era una vita pericolosa, più volte sono finito nel mirino delle baby gang e in un’occasione sono anche stato derubato e colpito alla testa. Aprendo un negozio credevo di essere al sicuro, ma troppo spesso ladri e rapinatori si aggirano in questa zona. Si uniscono in bande e ci fanno paura”.

E non sono gli unici ad averle notate e segnalate alle forze dell’ordine. Da mesi, ormai, chi abita nel centro storico punta il dito contro la presenza preoccupante di gruppi di giovani malviventi, già entrati in azione più volte. L’ultimo caso risale soltanto allo scorso fine settimana, quando un ragazzo è stato picchiato in piazza Gran Cancelliere a scopo di rapina. In due si sono poi dati alla fuga con il bottino, cercando di far perdere le proprie tracce, ma sono stati poco dopo rintracciati dai carabinieri.

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“Per non parlare del degrado in cui è sprofondata l’area vicino al supermercato Lidl – aggiunge Fabrizio Rianna, un residente -. La zona è diventata luogo di bivacco e rifugio per i clochard. L’altro giorno abbiamo assistito all’ennesima rissa tra due uomini: avevano bevuto qualche bicchiere di troppo e armati di bottiglie rotte hanno scatenato il caos. Anche questa zona fa parte del centro storico da valorizzare, da curare, da promuovere per il turismo e per i palermitani stessi. Se viene abbandonata, è inevitabile che diventi terreno fertile per ladri e rapinatori”.

Un allarme sicurezza che cresce, anche dopo i numerosi danneggiamenti alle vetrine dei negozi. Solo nella zona di via Roma, negli ultimi mesi, sono state quattro le attività commerciali prese di mira: lo store “Rinascente”, il negozio di abbigliamento “Navigare”, la gioielleria “Cipolla” e l’ottica “Amici a prima vista”. A colpire, bande formate da tre o quattro giovani, armati di mazze e spranghe che, nel caso della gioielleria Cipolla, hanno sfondato la vetrina per oltre un’ora. tra i casi più eclatanti, quello ai distributori automatici della ditta “Luxury-Life”, che si trovano in un locale in corso Vittorio Emanuele, a pochi metri dall’incrocio tra via Roma e i Quattro Canti. L’attività gestita dal figlio dell’ex ministro Saverio Romano è stata presa di mira ben dodici volte nel giro di due mesi e mezzo.

“Essere tranquilli è ormai impossibile – dice Francesco Rimi, titolare di un bar – troppi casi hanno ormai influenzato negativamente il lavoro di tutti noi. I commercianti devono sentirsi al sicuro, non in perenne pericolo. Dobbiamo già fronteggiare una crisi economica che ci danneggia su tutti i fronti e furti, vetrine spaccate, aggressioni e rapine possono soltanto peggiorare o addirittura distruggere il nostro lavoro. In via Roma chiediamo più controlli, un numero maggiore di telecamere farebbe di sicuro da deterrente. Non possiamo più permetterci di convivere con la paura”.

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31 Marzo 2019, 16:30

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