PALERMO – Giovani armati e pronti a sparare, che picchiano per un rimprovero in strada o per un “like” di troppo sui social. E ancora risse, e assalti nei negozi con il metodo della spaccata. Di notte Palermo piomba nel buio della violenza: negli ultimi mesi si assiste a un’escalation che ha ormai i connotati di un vero e proprio allarme sociale.
Il pestaggio in via Roma
Soprattutto per l’età di chi entra in azione, che nella maggior parte dei casi non ha ancora compiuto vent’anni. Bande di giovanissimi, minorenni compresi, pronti a reagire in modo brutale. Proprio come è successo nella notte tra sabato 17 e domenica 18 maggio, quando due ragazzi sono stati pestati dal branco in pieno centro.
A prenderli di mira, in via Roma, un gruppo di sette giovani con età compresa tra i 16 e 21 anni. Hanno sferrato calci e pugni, al punto da rompere il naso a una delle vittime. Poco prima aveva ‘rimproverato’ uno degli aggressori: stava percorrendo il marciapiede su uno scooter elettrico e si era piazzato davanti ai due amici per bloccarli.
La sparatoria a Monreale
Giovani pronti a tutto, persino a fare fuoco. E nella tragedia di Monreale, la situazione è degenerata in modo atroce. Non è ancora trascorso un mese da quella notte che ha profondamente sconvolto la cittadina normanna alla vigilia della festa del Santissimo Crocifisso, ma anche l’intera città.
Salvo Turdo, Andrea Miceli e Massimo Pirozzo sono stati uccisi a colpi di pistola mentre stavano trascorrendo la serata con gli amici, seduti ai tavolini di un pub. Per la loro morte sono già stati arrestati due diciannovenni e un diciottenne dello Zen 2 di Palermo, ma la caccia ai complici è ancora aperta.
La tensione e la psicosi sui social
Quello che è successo ha ferito tutta la comunità, seminando rabbia e paura. Nei weekend successivi ad alimentare i timori è stata la psicosi scattata sul web: si è diffusa la voce di un’altra sparatoria, poi di una spedizione punitiva in centro città. Preoccupante, pochi giorni dopo, anche ciò che ha denunciato il padre di un ragazzo su Tik Tok: ha raccontato che qualcuno ha sparato dei colpi di pistola contro il loro palazzo, nella zona di Passo di Rigano. Gli spari, dopo una lite avvenuta a Borgo Vecchio.
Picchiato per un “like” di troppo
Un clima di violenza e tensione alimentato dai social, anche nel caso di un altro episodio avvenuto a Misilmeri, nel Palermitano. La scorsa settimana un 17enne è stato picchiato da un 16enne che pratica pugilato. La vittima è finita in ospedale con una emorragia cerebrale ed è stato necessario un delicato intervento chirurgico. Alla base della violenza, un like di troppo che avrebbe provocato la gelosia dell’aggressore.
“Bande su scooter elettrici”: la petizione
I giovani malviventi sono spesso segnalati alla guida di motorini elettrici, come nel caso degli aggressori di via Roma. Da Palermo è stata in questi giorni lanciata la petizione su change.org “Stop agli scooter elettrici illegali”, che invita i cittadini a firmare “perché questi mezzi sono un pericolo concreto”, si legge. “Sono frequentemente utilizzati dalle baby gang per compiere atti di vandalismo, furti e aggressioni ai danni di turisti, residenti e studenti universitari – scrivono gli autori – peggiorando un ambiente già tossico”.
Rapine e furti con spaccata
Proprio su scooter elettrici sono scappati i giovanissimi rapinatori che hanno preso di mira una turista belga in via Roma, i primi di febbraio. Lo stesso mezzo è stato utilizzato dai ladri che a fine marzo hanno sfondato l’ingresso di un ristorante in via Garibaldi, nel centro storico. Notti di violenza e furti. E la zona più bersagliata continua ad essere quella del centro storico, dove poche sere fa è stata segnalata una nuova rissa.
E’ successo in piazza Rivoluzione, dove tra urla e spintoni, alcuni clienti hanno chiesto l’intervento della polizia. Quando sono arrivati gli agenti la situazione era già sotto controllo: i proprietari dei locali sono riusciti a placare gli animi e a ristabilire l’ordine, evitando conseguenze più gravi.
“Disagio sociale, istituire una cabina di regia”
Sul fenomeno è nuovamente intervenuta la Cisl Palermo Trapani: “Non è più accettabile che la nostra città sia teatro di episodi di una violenza inaudita, e che a compiere questi feroci atti siano proprio i più giovani – ha detto la segretaria generale Federica Badami -. E’ ora di alzare la testa tutti insieme e fare rete con le forze dell’ordine, con le scuole, il mondo del sociale e del volontariato, i sindacati e le istituzioni, perché davanti a questo disagio sociale, lavorare insieme per diffondere principi di legalità e di rispetto verso il prossimo, può essere la sola e unica risposta”.
“La logica del branco prevale in modo allarmante. Questi gruppi di giovanissimi presidiano il centro storico, le zone della movida affermando con violenza il loro predominio – ha aggiunto -. Servono maggiori controlli, serve la presenza dello Stato. E’ ora di dire basta di riprenderci la città e il diritto di viverla senza alcun timore. E’ forse il caso di pensare all’istituzione in Prefettura di una cabina di regia, un osservatorio specifico sulla violenza giovanile, perché servono azioni forti e coordinate e qualificate. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.