Palestra chiusa alla 'De Gasperi'| E' polemica con il Comune - Live Sicilia

Palestra chiusa alla ‘De Gasperi’| E’ polemica con il Comune

L'interno della palestra all'Alcide De Gasperi

L'amministrazione comunale, dando esecuzione ad un'ordinanza sindacale dello scorso maggio, ha chiuso la palestra presso la scuola elementare 'De Gasperi'. La 'Judo Corky', associazione che aveva in gestione i locali dal 2001, non ci sta e protesta contro la scelta presa dalla giunta Napoli.

CAPACI (PALERMO) – Non solo il divieto a giocare per strada, i ragazzi di Capaci non hanno nemmeno la possibilità di fare attività fisica fra le mura della propria scuola. Il comune del Palermitano, dopo la recente ordinanza sindacale che vietata appunto ai giovani di poter divertirsi con un pallone all’aperto, balza nuovamente alle cronache per un ulteriore caso legato stavolta all’impiantiantistica sportiva. Il caso specifico è quello che riguarda la palestra nell’elementare ‘Alcide De Gasperi’ chiusa dal 23 luglio scorso per una polemica, finita in tribunale, fra l’amministrazione comunale e la ‘Judo Cokys Club’, associazione che dal 2001 ha avuto in gestione la struttura.

Per comprendere i motivi che hanno portato a questa chiusura bisogna però ripercorrere in breve la storia dell’impianto. L’associazione di Judo stipulò nel 2001 una convenzione con l’istituto scolastico impegnandosi con il dirigente scolastico pro-tempore ad avviare, attrezzare e gestire una delle due palestre della scuola, una di queste infatti è adibita esclusivamente alla pallavolo. Nel 2007 l’amministrazione comunale in carica decise di dotarsi di un regolamento per la gestione delle due palestre degli edifici scolastici mettendo a bando gli spazi. La ‘Judo Cokys Club’ si aggiudica la gara anche se la procedura d’assegnazione rimane nei cassetti degli uffici comunale fino al 2009, anno dell’insediamento della nuova amministrazione.

A quel punto i bandi vengono esitati senza che la scuola venga informato in merito. Passano tre anni e nel 2012 la nuova dirigente scolastica firma una convenzione con l’associzione vista la precarietà in cui versa la palestra. A questo punto il Comune di Capaci interviene con un’ordinanza sindcale che intima lo sfratto esecutivo dell’associzione, costretta a far ricorso al Tar per evitare danni all’attività agonistica. Il resto è storia recente. Nel maggio 2013 la polizia municipale si presenta a più riprese in palestra intimando prima lo sgombero coatto delle attrezzature presenti e poi apponendo catene e lucchetti, quest’ultimo tentativo ritenuto illegale e penalmente punibile da parte dell’associazione.

La versione del Comune la offre direttamente il sindaco di Capaci, Sebastiano Napoli: “In quanto giunta neoeletta abbiamo trovato questa situazione pregressa tra l’associazione sportiva e la precedente amministrazione. Noi abbiamo soltanto dato attuazione ad un’ordinanza sindacale già stabilita. Fra la scuola e l’associazione di Judo era scaduta la convenzione dunque, con l’istituzione di un nuovo bando, daremo la possibilità ad altre società di poter utilizzare la palestra. Comprendo bene – conclude il primo cittadino – il disagio dei ragazzi, che al momento non possono utilizzare gli spazi a loro dedicati, ma se l’associazione avesse lasciato i locali per tempo adesso la palestra sarebbe aperta”.

A replicare a Napoli è il vicepresidente della ‘Judo Cokys Club, Giovanni Cocheo: “La nostra convenzione con la scuola sarebbe scaduta il 31 agosto mentre la polizia municipale ha chiuso la palestra già il 23 luglio con all’interno le nostre attrezzature. Da quel momento non è più fruibile né da noi né dai ragazzini che frequentano la scuola, tra cui un buon numero di diversamente abili, costretti a vagare per strada senza un sano riferimento. I fascicoli con le denunce presentate nei confronti del Comune sono tutte nelle mani della Procura, mentre parallelamente abbiamo presentato un atto di citazione per i danni economici procurati. Al momento – conclude Cheo – svolgiamo le nostre attività ospiti di un’altra struttura mentre nell’ultima riunione, tenuta proprio con il sindaco, ci è stato chiesto di lasciare le chiavi e le attrezzature all’istituto scolastico che ci avrebbe aperto la palestra. Questa soluzione non ci soddisfa”.


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