“Paolo aveva capito tutto | E gli svuotarono i cassetti”

di

23 Maggio 2013, 20:31

1 min di lettura

PALERMO – I cassetti nell’ufficio di Paolo Borsellino, al secondo piano del Palazzo di giustizia di Palermo, furono trovati “praticamente vuoti”: non c’erano carte, fascicoli, nessun appunto su Capaci, “come se qualcuno vi avesse messo mano”. Lo avrebbe detto Agnese Borsellino, la vedova del giudice da poco deceduta, a microfoni spenti, al giornalista Sandro Ruotolo. La testimonianza sarà riportata stasera nella trasmissione di Michele Santoro “Servizio pubblico” in onda su La7 in cui sarà trasmessa l’intervista – l’ultima, prima della sua morte il 5 maggio scorso – alla vedova del procuratore aggiunto di Palermo ucciso nella strage di via D’Amelio.

Articoli Correlati

Che cosa aveva capito Paolo della morte di Giovanni Falcone?”, chiede Sandro Ruotolo alla donna. “Secondo me tutto. Paolo sapeva che doveva essere ucciso, e qui sta la differenza tra lui e gli altri”, rispondeva la vedova del giudice Borsellino.”Perché lei fa il nome del generale Subranni, l’allora comandante dei Ros, uno degli imputati nel processo di Palermo, soltanto vent’anni dopo?”. “Non c’erano i presupposti perché io dicessi certe cose, le ho dette a poco a poco, cercando di capire il momento adatto. (…) Perché io ritengo che i mafiosi siano stati soldati, che siano stati mandati per eseguire la strage, ma dietro questa strage ritengo che ci sia ben altro. E credo che tutti gli italiani vogliono sapere, perché questa strage non appartiene solo alla famiglia Borsellino, ma appartiene a tutti gli italiani onesti”.

Pubblicato il

23 Maggio 2013, 20:31

Condividi sui social