03 Ottobre 2010, 15:43
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Questo è il giorno dei sorrisi, il giorno degli abbracci. È il giorno di una comunità che fino a ieri non si conosceva e che oggi si è ritrovata, tutta insieme, sul prato del Foro Italico di Palermo per porgere il proprio saluto alla sua guida spirituale. Lì si sono riconosciuti, nelle ore d’attesa che hanno preceduto l’arrivo del Papa, hanno riconosciuto lo stesso sguardo, la stessa impazienza di vedere Benedetto XVI, sulla sua papamobile a salutare la folla. C’è la parrocchia di Cesarò, in provincia di Messina. “Noi – racconta Paola – siamo partiti in pullman alle 5 del mattino, siamo una cinquantina di persone. E poi ci sono tantissimi altri nostri compaesani che sono arrivati con le macchine. Resteremo per tutto il giorno a Palermo e nel pomeriggio andremo anche all’incontro coi giovani, a piazza Politeama. In serata faremo rientro a Cesarò”. Ci sono gli scout, tantissimi “Le stime – racconta il capo del gruppo scout di Piana degli Albanesi – dicono che saremo circa 5000. Ci siamo divisi i compiti tra i vari gruppi scout, noi ci occuperemo del servizio mensa in una scuola in cui sono ospitati alcuni gruppi provenienti dalle altre province”. E poi c’è Andrea, anche lui del gruppo scout di Piana degli Albanesi. Andrea è stato scelto per salire sul palco insieme al Papa, questo pomeriggio, e rappresentare la diocesi di Piana degli Albanesi. “Sono emozionatissimo – confessa il giovane – spero davvero di avere la possibilità di salutare il Santo Padre di persona”.
Tantissimi, i gruppi organizzati che questa mattina sono arrivati nel capoluogo dell’Isola: la comunità della Chiesa Madre di Adrano, il gruppo cattolico di Ramacca, la parrocchia di San Paolo ad Adrano, che sventola uno striscione in cui si legge “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. E ancora, c’è la comunità di Campofelice di Roccella, quella di Sant’Antonio di Palermo, la parrocchia San Leone Vescovo di Catania, che sventolano a loro volta uno striscione: “Signore da chi andremo? Solo tu hai parole di vita eterna”. E poi c’è l’esercito dei 300 ministri straordinari per l’eucarestia, accompagnati da altrettanti volontari dell’azione cattolica. C’è Padre Franco, viene da Baida “Molti fedeli della mia parrocchia sono qui ad assistere alla Messa, è un’emozione nuova, fa venire la pelle d’oca”. Padre Franco è accompagnato da Teresa, dell’azione cattolica di Caltagirone. Non si erano mai visti prima, sono stati assegnati stamattina. Insieme hanno distribuito l’eucarestia.
C’è anche Loredana. Anche lei è un ministro straordinario per l’eucarestia. Loredana fa parte della parrocchia di San Nicolò all’Albergheria, a Palermo. Con lei, Margherita, dell’azione cattolica di Caltagirone: “Tutto il gruppo dei 50 ragazzi dell’azione cattolica ti Caltagirone siano ospiti della parrocchia di padre Marco, all’Acquasanta. Stare qui e aiutare i ministri nel momento dell’eucarestia è un’emozione particolare. È portare il Santissimo agli altri, gente che non conoscevamo ieri e che non rivedremo domani. È un importante servizio di testimonianza per noi”. Qualcuno, tra il caldo e la stanchezza, lamenta anche qualche disagio. Come alcune donne del gruppo di Licata: “è troppo scomodo, fa caldo e non c’è dove appoggiarsi. Forse un po’ di sedie in più avrebbero potuto metterle”.
Infine c’è Arif, ha 5 anni, cammina lungo via Lincoln tenendo la mano a suo papà. Il padre accenna un “No parlo bene italiano, tu parla Arif”. E Arif, in effetti, parla un italiano perfetto: “Cosa avresti voluto chiedere al Papa?”. “Gli avrei voluto chiedere – dice – di fare diventare italiano mio padre”.
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03 Ottobre 2010, 15:43