Cronaca

Papania e la “gran passata di legnate” per il “traditore” politico

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17 Settembre 2024, 18:07

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PALERMO – È una vicenda ancora da chiarire. Di sicuro chiare sono le parole pronunciate dall’ex senatore Nino Papania finito in carcere per scambio elettorale politico-mafioso.

Per un momento aveva pensato di punire un “traditore” con una “gran passata di legnate”. Voleva fare “scutulare” qualcuno che non aveva appoggiato un suo candidato. La vicenda non fa parte delle contestazioni provvisorie della misura cautelare che ieri ha raggiunto ieri il politico su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ma viene citata per giustificare le esigenze cautelari.

Papania ce l’aveva con il consigliere comunale di Castellammare del Golfo Vito Bongiorno, ex vice presidente del Consiglio comunale, che si era schierato contro il sindaco uscente Nicola Rizzo alle amministrative del maggio 2023.

Papania riteneva che dietro ci fossero rancori personali e pensava di chiedere l’intervento di “Pennolino” che viene identificato nel pregiudicato mafioso alcamese Fausto Pennolino.

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“Ma quel nessuno di Vito Bongiorno – diceva Papania -. Cioè cosa di andarci a casa a dargli una gran passata di legnate e farlo scutulare… ci vado a parlare io con Pennolino e gli dico… vedi di fargli dare una gran passata ri lignate e poi gli dico: denuncialo pure. Pezzo di nessuno…”.

Il giorno successivo pensava di fare recapitare a Pennolino tramite un medico il messaggio di “fare sminchiare Vituzzo Bongiorno” in modo da non fargli più “alzare la testa”.

Frasi che si aggiungono a quelle rivolte nei confronti di Giosuè Di Gregorio quando seppe che la raccolta dei voti in favore del candidato all’Ars Angelo Rocca (secondo l’accusa, pagata con tremila euro) non era andata a buon fine: “Ci voleva qualche amico giusto e lo faceva sminchiare… perché questo si meritava…”.

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17 Settembre 2024, 18:07

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