11 Marzo 2012, 17:42
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Corre per la poltrona di sindaco “perché con un carabiniere al comando dell’ amministrazione Palermo avrà finalmente un’immagine diversa da quella di città della mafia”. E per affrontare la campagna elettorale, il generale Antonio Pappalardo, ex capo del Cocer, ha chiesto alla sua gente un piccolo sforzo economico. ”Ho accettato perché me lo hanno chiesto i palermitani – dice prima di riunirsi con i suoi sostenitori in un hotel a Palermo – Non vado in giro regalando pentolame e cucine come sta facendo qualcun altro; non ho soldi, vado avanti con piccoli contributi, anche di 1 euro o 10 centesimi. E’ quando diventerò sindaco rinuncerò all’indennità, non prenderò nulla, così darò l’esempio della buona amministrazione. ‘Dopo la mia elezione riunirò i palermitani allo stadio: in quel momento Palermo si renderà conto di avere svoltato: la gente capirà che avendo eletto sindaco un carabiniere la strada del cambiamento sarà già in atto”.
Il generale-candidato ha chiesto alla procura di Palermo di essere ascoltato sulla presunta trattativa tra pezzi dello Stato e la mafia. ”Ho presentato due denunce, l’ultima due mesi fa, ma nessuno ancora mi ha chiamato. Che succede? I pm di Palermo dormono? Ho incontrato Antonio Ingroia qualche tempo fa e mi ha detto che al momento opportuno mi chiameranno. Io aspetto”. Pappalardo è certo di essere stato emarginato quando faceva parte del governo proprio ”perché pezzi dello Stato stavano trattando con Cosa nostra”.
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11 Marzo 2012, 17:42