16 Marzo 2015, 19:00
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CATANIA – E’ Michele Musumeci il teste chiave del processo sull’omicidio di Daniele Paratore a carico del boss dei Cursoti Milanesi, Francesco Di Stefano. “Pamela”, così è conosciuto tra gli spacciatori di corso Indipendenza il collaboratore di giustizia, ha raccontato tutte le fasi preparatorie e l’esecuzione del delitto avvenuto a San Berillo Nuovo nel 2009.
Lo spacciatore Daniele Paratore doveva dei soldi a Giovanni Colombrita, boss del clan Cappello. I Cursoti si sarebbero messi in mezzo per saldare in debito, un modo per avvicinare il pusher che poi con il suo “lavoro” avrebbe pagato il prestito. Ma già era nei piani di Francesco Di Stefano quello di “farlo fuori”. Michele Musumeci racconta ogni particolare nel lungo esame avvenuto oggi davanti alla Corte d’Assise di Catania. Il pentito già condannato per questo omicidio descrive per filo e per segno quella sera quando insieme a Francesco Di Stefano si incontrano in un’autorimessa, il cui proprietario aveva messo a disposizione il motorino dove erano nascosti guanti e la pistola calibro 9 Luger. A fare da vedetta è stata una terza persona che ha preparato il terreno ai killer. Pamela guidava il motorino e – sempre secondo la ricostruzione fornita in aula – avrebbe indossato il casco mentre Ciccio Di Stefano portava solo cappello e occhiali da sole. Aveva ancora i soldi in mano Paratore quando è stato crivellato di colpi. Aveva appena venduto alcune dosi ad un cliente: ha cercato di fuggire, ma – spiega il collaboratore – Di Stefano lo ha chiamato e quando il pusher si è reso conto di chi era e si è avvicinato, ha iniziato a sparare. Ferito ha tentato di fuggire ma Di Stefano ha esploso tutto il caricatore, a quel punto Paratore a bordo ancora del suo scooter è finito contro un muretto di quel piccolo giardino dove lo hanno trovato cadavere gli investigatori della Squadra Mobile. Poi la fuga dei killer.
Su due particolari si è soffermato l’avvocato difensore di Di Stefano nel suo controesame: chiede a Michele “Pamela” Musumeci se nel tempo ha avuto modo di leggere gli atti del processo e il collaboratore ha risposto che ha potuto solamente visionare l’ordinanza di custodia cautelare di cui era destinatario. Un altro dettaglio non è sfuggito all’avvocato Salvatore Caruso, come mai Musumeci solo nell’udienza di oggi ha ricordato la marca dell’arma usata per ammazzare Paratore? La marca tedesca infatti non era mai venuta fuori nei verbali del pentito.
Nel corso dell’udienza il pm Pasquale Pacifico ha acquisito nel fascicolo della Procura (ancora non è entrato negli atti del processo) l’ordinanza di custodia cautelare in carcere Final Blow che nei mesi scorsi ha azzerato i Cursoti Milanesi. In particolare il video dove pochi giorni prima del delitto è avvenuto un incontro tra Francesco Di Stefano e Giovanni Colombrita. Il boss dei Cappello come detto aveva un debito con Paratore che viene estinto – secondo l’ipotesi accusatoria – proprio dall’imputato. L’udienza è stata rinviata al prossimo 13 aprile.
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16 Marzo 2015, 19:00