17 Gennaio 2013, 07:00
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CATANIA – Doveva essere un’area di protezione civile con funzioni anti-traffico gestita dal Comune, ma è un enorme parcheggio abusivo. Succede a Catania, accanto all’ospedale Nuovo Garibaldi di Nesima dove, nell’area che l’Ufficio speciale aveva identificato per realizzare un’opera di pubblica utilità, si trova invece un comodo posteggio irregolare, con tanto di cartelli e prezzo della sosta. Questa è ciò che rimane infatti, del progetto, consegnato con tanto di finanziamenti per gli espropri dall’allora direttore dell’Ufficio Speciale Tuccio D’Urso, per la realizzazione di una vasta area che, oltre a servire da zona di attesa in caso di eventi sismici, avrebbe potuto servire l’utenza del nosocomio di Nesima.
“Ho consegnato il progetto e depositato le somme per effettuare gli espropri – spiega D’Urso a LivesiciliaCatania – ed eseguito l’occupazione dell’area per dare il via ai lavori. Ma, ad oggi, non ho più trovato traccia di nulla di quanto ho lasciato, se non un servizio gestito certamente da nessuno riconducibile a società vincitrici di appalto e senza il rispetto dei canoni di sicurezza”. Al posto dell’opera di pubblica utilità, dunque, solo un grande – e ben avviato – parcheggio abusivo, che sembra fare molta concorrenza a quello, regolarissimo, interno all’ospedale. Il tutto, sotto gli occhi di un’amministrazione che potrebbe solo guadagnare dall’esecuzione del progetto: la realizzazione della struttura porterebbe non solo al miglioramento della già difficile e soffocante situazione viaria della zona, ma anche ad aprire l’ingresso all’ospedale da via Nobili, certamente più ampia e pratica della stretta e trafficatissima via Palermo.
Tuttavia, il problema, secondo quanto ha comunicato l’Amministrazione a LivesiciliaCatania, sarebbe legato all’assenza di finanziamenti: tra gare, contenziosi e problemi economici, infatti, l’area -secondo quanto ha comunicato il Comune attraverso l’ufficio stampa- non sarebbe stata mai occupata per dare il via ai lavori e quindi, di fatto, sarebbe ancora da espropriare.
Finanziamenti o meno, opere pubbliche o no, resta il fatto che, in attesa dell’area di Protezione Civile, accanto al Garibaldi di Nesima c’è chi ha messo su un business non certo regolare da migliaia di euro al giorno sotto il naso di tutti.
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17 Gennaio 2013, 07:00