09 Ottobre 2019, 17:16
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La scena si è consumata ieri a Sala d’Ercole alla fine della seduta sul collegato e non è passata inosservata. Alcuni deputati avevano già lasciato l’Aula, altri erano ancora all’interno. Chi c’era racconta di un Nello Musumeci infastidito che, rivolgendosi al presidente dell’Assemblea Gianfranco Micciché, rivendicava alla presidenza della Regione una nomina. La nomina della discordia. Ossia quella di Carlo Caputo, designato dalla giunta alla presidenza del Parco dell’Etna. Una scelta che non piace al Pd, che crea malumori tra i 5 Stelle e che è avversata anche in ambienti di Forza Italia
Quello di Caputo è uno dei quattro nomi scelti dal governo regionale per la guida dei parchi naturalistici siciliani. Nomine contro cui si è scagliato da subito il Pd siciliano. “I parchi naturali siciliani non possono essere gestiti come posti di sottogoverno, devono essere guidati da soggetti realmente competenti in grado di valorizzarli anche per rilanciare il nostro territorio”, aveva detto il 23 settembre scorso il capogruppo dem Giuseppe Lupo. Le nomine devono passare il vaglio della prima commissione dell’Ars e lì sono ferme. La seduta in programma per oggi è stata disdetta. Le opposizioni hanno chiesto e ottenuto la sospensione dei termini (dopo un certo lasso di tempo senza che sia stato espresso il parere potrebbe scattare il silenzio assenso). E nel frattempo si è ricomposto il plenum in commissione, venuto a mancare dopo le dimissioni di Giancarlo Cancelleri. I grillini hanno designato al suo posto Salvatore Siragusa e ieri è stato firmato dal presidente dell’Assemblea il decreto di sostituzione. Ora, la commissione Affari Istituzionali è tornata ai suoi rapporti di forza originari, con le opposizioni numericamente in maggioranza, sette a sei. E questo la rende, e l’ha già resa in questa legislatura, un campo minato per il governo.
Con questi numeri e alla luce dei malumori trapelati anche dentro il centrodestra appare a rischio la nomina di Caputo, già sindaco di Belpasso, vicino politicamente al deputato musumeciano Giuseppe Zitelli. Che è anche lui di Belpasso. Come Alfio Papale, deputato forzista e Gianina Ciancio, pentastellata. E Belpasso sembra appunto l’epicentro della contesa. Così ieri sera, dopo conciliaboli interni al centrodestra, Musumeci ha espresso all’alleato forzista (i deputati di Forza Italia in prima commissione sono due) il suo disappunto, rivendicando politicamente le scelte del governo. Ma Micciché avrebbe allargato le braccia. Si attende ora di capire se matureranno novità da qui alla prossima seduta della commissione o se si andrà al braccio di ferro.
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09 Ottobre 2019, 17:16