Parifica, opposizioni all’attacco | “Musumeci, riforme o dimissioni”

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13 Dicembre 2019, 13:01

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Non tardano ad arrivare i primi commenti delle opposizioni sul giudizio di parifica della Corte dei conti. Il quadro tracciato dalla magistratura contabile attira sul governo gli strali polemici delle forze che si contrappongono alla giunta all’Ars.

“Se Musumeci vuol esser credibile a Roma occorre che si presenti con un piano di riforme  tale che possa rassicurare il governo nazionale sulla buona volontà di quello regionale nel sanare un bilancio ormai distrutto dalla mala politica in anni e anni di malefatte sulle spalle dei siciliani. Se non intende farlo ha due strade: dimettersi o spegnere tutte le luci di ospedali, scuole e città e mettere in vendita Palazzo d’Orleans”. Lo afferma il deputato regionale M5S Luigi Sunseri, a commento del pesante giudizio della Corte dei Conti sullo stato di salute delle finanze regionali.

“Pesantissima la bocciatura della magistratura contabile  – dice Sunseri – quando sottolinea che la Regione non è stata nemmeno in grado di raggiungere gli obiettivi minimi che essa stessa si era data con la legge di stabilità e quando evidenzia la resistenza al passaggio dalla logica emergenziale alla logica anticipatoria che è l’essenza della programmazione di bilancio e dell’attuale riforma contabile”.

“Si prevede  – prosegue Sunseri – un periodo davvero nero per la nostra terra. Faremo in modo che il governo centrale ci dia una mano. Per l’ennesima volta vogliamo essere chiari. Quello che dice la Corte l’ho detto decine e decine di volte in aula e in commissione Bilancio: Ripianare il disavanzo di un bilancio in archi temporali troppo ampi, rispetto all’ordinario ciclo di bilancio, presenta profili di incostituzionalità perché ciò ha evidenti ricadute negative in termini di equità. La lunghissima dilazione temporale finisce per confliggere con elementari principi di equità intergenerazionale. E a pagarne le conseguenze saranno i nostri figli. Non posso che augurare a tutti noi buona fortuna. Noi faremo il nostro, Musumeci faccia il proprio” – conclude Sunseri.

Critico anche Claudio Fava, deputato del gruppo misto. “Oltre un miliardo da recuperare in un triennio, un altro miliardo da recuperare entro il 2019 o al massimo entro la fine della legislatura, anomalie nella gestione dei documenti finanziari, obiettivi di risanamento completamente mancati, buco nero dei conti delle società partecipate, criticità estreme nella situazione dei liberi consorzi. Oggi la corte dei conti mette definitivamente fine alle favole raccontante dal Governo Musumeci. Quello che più imbarazza è la certezza che questo governo non ha soluzioni e idee, privo della necessaria autorevolezza e forza parlamentare per affrontare seriamente l’emergenza finanziaria. La necessità di recuperare, nel complesso, oltre due miliardi produrrà, in mancanza di interventi urgenti, un devastante effetto a catena soprattutto sulle fasce più deboli della nostra regione. Una situazione drammatica – conclude Fava – che non ha nulla a che vedere con la finta tranquillità ostentata in questi mesi dalla giunta e dal presidente Musumeci”.

Italia Viva chiede al governo di aprirsi al confronto.  “Il giudizio della Corte dei Conti sui conti della Regione certifica il disastro. Musumeci deve abbandonare l’arroganza e l’atteggiamento del “saper fare tutto da solo” e presentarsi subito in Aula dicendoci da dove vuole iniziare a razionalizzare la spesa. Oggi più che mai la Sicilia ha bisogna di dialogo e di concertazione tra il Parlamento e il Governo”. E’ il commento del presidente della Commissione Cultura, Lavoro e Formazione dell’Ars Luca Sammartino. “E’ il momento – prosegue il parlamentare di Italia Viva – di portare avanti e insieme riforme capaci di destrutturare la tradizionale spesa pubblica che tiene nella palude i siciliani. Si sforzi di aprire un confronto costruttivo con il governo nazionale per accompagnare alcuni percorsi di alleggerimento della spesa. Musumeci dia una visione di Sicilia che ad oggi non c’è stata. Basta guardarsi indietro, è il momento di governare questa bellissima terra”, conclude Sammartino.

Il Pd punta l’indice contro il governatore. “Il presidente Musumeci ricicla la vecchia scusa dello scaricabarile, la colpa è di sempre ‘di chi c’era prima’, non è mai sua. Ma dimentica un particolare: se non fosse stato per il PD, che a settembre alla ripresa dei lavori d’aula ha bloccato il maxiemendamento con le norme dei ddl ‘collegati’, oggi la Sicilia sarebbe ad un passo dal fallimento”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars, a proposito delle dichiarazioni del presidente della Regione. “Quel pacchetto di norme estratte dai ‘collegati’ – aggiunge Lupo – sarebbe stato il colpo del ‘KO’ per le nostre finanze. Se oggi la Sicilia non è ancora affondata sotto il peso degli sprechi e delle clientele proposte da governo e maggioranza, lo si deve soprattutto al PD ed all’opposizione che hanno bloccato un’operazione che avrebbe avuto conseguenze pesantissime. Invece di vantarsi per meriti che non ha – conclude Lupo – il presidente Musumeci dovrebbe ringraziare il PD per aver salvato le finanze regionali, e soprattutto dovrebbe assumersi le sue responsabilità: ormai sono più di due anni che governa, ci dica come intende uscire da questa crisi finanziaria invece di prendersela sempre con gli altri”.

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Anche l’Anci si fa sentire. ”Le sezioni riunite della Corte dei Conti hanno confermato le condizioni di criticità degli enti intermedi e dei comuni per effetto della confusione legislativa regionale e per i tagli a trasferimenti di risorse assolutamente necessarie che vanno a sommarsi ai tagli di trasferimenti statali”. Questo il commento di Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’AnciSicilia, sulla relazione presentata questa mattina dalle sezioni riunite della Corte dei Conti, per la parifica del rendiconto del 2018. “Si torna a chiedere con forza e con carattere di urgenza – aggiungono Orlando e Alvano – un tavolo di confronto tra governo nazionale, governo regionale ed Anci per una disamina e per una risposta non più rinviabile alla drammatica condizione degli enti locali siciliani, i quali sono paradossalmente penalizzati dalla competenza esclusiva della Regione e dai vincoli imposti dallo Stato senza riguardo a quanto previsto dalla esclusiva legislazione regionale siciliana”.

Alle opposizioni replica l’assessore alla Sanità Ruggero Razza“Una opposizione senza vergogna prova a mistificare l’esito della parifica. Qualcuno spieghi a Fava, Sammartino e ai grillini che il maggior disavanzo non è un buco di bilancio e risale a precise responsabilità politiche. Pensino alla contestazione sui 53 milioni di euro sottratti dal governo Crocetta all’Irfis per fare spesa corrente. Questo governo riporterà in regola i conti della Regione. Ma almeno stiano zitti quelli che hanno contributo più di tutti ad errori ed orrori”. Così l’assessore regionale per la Salute.

Anche Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, ribatte alle opposizioni: «Addebitare al governo Musumeci la responsabilità della situazione finanziaria in cui versa la nostra Regione è un falso storico. Le vere cause sono da ricercarsi in decenni di cattiva amministrazione, sprechi, omissioni e peggio ancora: una buona parte del disavanzo, infatti, è venuta alla luce grazie a un’operazione verità fortemente voluta proprio dall’attuale governo regionale. È stata la nostra serietà ad imporci di fare chiarezza una volta e per tutte sui conti della Regione. Come ha giustamente ribadito il presidente Musumeci intervenendo durante l’adunanza pubblica della Corte dei Conti, con l’attuale governo regionale c’è stata una inversione di tendenza rispetto al passato. Le opposizioni hanno la faccia tosta di puntare l’indice accusatorio chiedendo a gran voce le riforme. Peccato, invece, che la faccia non la mettano quando si tratta di votarle, anzi ricorrono al voto segreto come ad esempio è avvenuto su quella dei rifiuti. Più di una volta e dagli stessi banchi dell’Ars il governatore Musumeci ha rivolto appelli per concertare le riforme, pertanto negarlo è un altro falso storico. Ed è paradossale che gli attacchi giungano anche da chi- ad esempio il collega Sammartino- sia stato correo della fallimentare esperienza del governo Crocetta a trazione Pd».

Sul giudizio di parifica interviene anche l’Asael, associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani: “La relazione della Corte suoi conti della Regione evidenzia, fra le altre problematiche, una condizione di precarietà e di insufficienza nell’azione della politica regionale, che appare in detto giudizio bisognevole di correttivi per recuperare una migliore efficienza nel soddisfare le esigenze dei vari soggetti istituzionali ed in primis degli enti locali – afferma il presidente, Matteo Cocchiara -. Dal giudizio della Corte viene confermato che non è più rinviabile una seria ed urgente riforma della finanza locale regionale, che nel contempo non può prescindere da una costante concertazione fra Stato, Regione ed Enti Locali, affichè l’esigenza prevista dall’ordinamento della ‘certezza, verità e realtà’ dei bilanci sia garantita ai vari destinatari delle risorse. Ecco percheè – conclude Cocchiara – in un recente confronto con il ministro delle Regioni e delle Autonomie, Francesco Boccia, l’Asael ha chiesto anche un suo coinvolgimento nei tavoli ‘romani’ di confronto”. 

 

 

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13 Dicembre 2019, 13:01

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