Parlamentari grillini |La convention a Catania

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13 Luglio 2013, 19:59

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Il programma della convention

CATANIA – “I primi cento passi…”. Ovvero i primi cento giorni in parlamento della pattuglia targata cinque stelle. Hanno scelto Catania i deputati e senatori del movimento fondato da Beppe Grillo per relazionare ad attivisti ed elettori l’attività svolta sinora tra i banchi di Montecitorio. Un’agenda che comprende 46 proposte di legge, fra queste l’abolizione delle Province e una nuova legge in materia di anticorruzione, 240 tra interrogazioni e interpellanze, e 28 tra mozioni e risoluzioni. È Giulia Grillo, moderatrice della giornata, a spigare a LiveSiciliaCatania la scelta della location per un evento di portata nazionale per tutto il MoVimento. “Volevo che questi splendidi esemplari di cittadini conoscessero Catania, una città importantissima per il panorama politico nostrano”. Ma il capoluogo etneo è anche il teatro di risultati tutt’altro che lusinghieri raccolti alle amministrative di giugno: “Noi oggi vogliamo rilanciare il movimento a livello nazionale -precisa la Grillo- ed giusto ripartire da dove non abbiamo tanto brillato”.

Il tavolo dei relatori. Al centro Giulia Grillo.

“L’attività svolta finora in Parlamento è sicuramente onesta”, lo ha sottolineato nel corso della convention Riccardo Nuti, il capogruppo grillino alla Camera , che ha inoltre aggiunto: “Il nostro è un Movimento in crescita”. “Dobbiamo ringraziare San Beppe da Genova se oggi vi è in parlamento una forza che sta controllando il sistema e difendendo la democrazia”, ha sentenziato Nicola Morra, capogruppo a Palazzo Madama. Mentre Roberto Fico, presidente della commissione vigilanza Rai, ha fatto sapere: “Il nostro obiettivo è rendere l’azienda di viale Mazzini totalmente trasparente e al servizio dei cittadini”.

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Federico Piccitto, sindaco di Ragusa

Quella siciliana resta comunque una terra benedetta nell’immaginario a cinque stelle. E non solo per il famigerato “modello” battezzato da Grillo, ma anche i per i recenti risultati raccolti nella città di Ragusa, dove Federico Piccitto è stato eletto al ballottaggio con il sostegno di Sel e di una parte dell’elettorato orientato a destra. “Abbiamo vinto -ha spiegato il primo cittadino ibleo- dialogando con le liste civiche, non abbiamo avuto bisogno dei vecchi partiti, ma abbiamo puntato sui temi delle acque pubbliche e del rinnovo energetico. I ragusani – ha aggiunto- volevano dare una spallata al sistema e ci sono riusciti”.

Gianina Ciancio, deputato Ars.

Il “Modello Sicilia” ha comunque prodotto il risultato dell’abolizione delle Province, disegno varato con il voto decisivo della deputazione Ars targata cinque stelle. Un provvedimento “rivoluzionario” che rischia però di finire sotto il vaglio della Corte Costituzionale. “Lo statuto siciliano – spiega il parlamentare regionale Gianina Ciancio- non prevede le Province, prevede semmai i liberi consorzi. Ogni decisione della Corte non avrà effetti sulla nostra regione che è autonoma”. Una delle più grosse critiche sollevate contro l’abolizione riguarda la mancata previsione di elezioni di primo grado per scegliere i rappresentati nei futuri consorzi comunali. Gianina Ciancio ritiene però che non sia affatto a rischio la partecipazione democratica: “Assolutamente no. Le Province finora hanno rappresentato una ente distantissimo dai cittadini. I problemi di una territorio vanno risolti da un Comune che ne dovrà rispondere ai propri cittadini. Il problema della democraticità – conclude la Ciancio- è dunque ribaltato”.

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13 Luglio 2013, 19:59

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